La Rsu: «Niente stabilizzazione per 15 precari». Torrette si difende: «Abbiamo seguito la legge»

La Rsu: «Niente stabilizzazione per 15 precari». Torrette si difende: «Abbiamo seguito la legge»
La Rsu: «Niente stabilizzazione per 15 precari». Torrette si difende: «Abbiamo seguito la legge»
di Maria Cristina Benedetti
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Venerdì 10 Febbraio 2023, 03:00

ANCONA -  L’accusa è diretta: in corsia stabilizzazione negata, venendo meno ai dettami della legge Madia, per una quindicina di figure professionali, tra ausiliari e operatori tecnici. L’affondo è della Rsu, la Rappresentanza sindacale unitaria, dell’Azienda Ospedaliero Universitaria delle Marche. 

 
La Pec


Minuziosa, segue la loro ricostruzione dei fatti: «Il 2 febbraio scorso abbiamo inviato una Pec all’assessore regionale alla Sanità Filippo Saltamartini e al neo direttore generale di Torrette Armando Marco Gozzini con la richiesta di un confronto urgente sulla sorte di quei lavoratori precari». Una sollecitazione a cui è seguito un nulla di fatto. La linea tracciata dal fronte sindacale è netta: «Quel gruppo dei 15 è stato escluso per ben due volte, dal bando del 28 ottobre dell’anno scorso e da quello del 6 febbraio, negando così l’opportunità di partecipare alla manifestazione d’interesse propedeutica alla procedura di stabilizzazione». Due i passaggi chiave. Il primo: «La legge Madia non prevede l’emarginazione di tali figure professionali».

All’articolo 20, quella normativa chiarisce che le amministrazioni, al fine di superare il precariato, ridurre il ricorso ai contratti a termine e valorizzare la professionalità acquisita dal personale, possono assumere a tempo indeterminato.

Secondo punto: «La direzione aziendale dell’ospedale, esercitando un abuso rispetto alla norma e agli accordi, discrimina tali categorie di lavoratori sulla base di un pregiudizio arbitrario e non fondato sulla legge. Avanza come motivazione il fatto che tali profili siano stati reclutati tramite le liste di collocamento, la cui assunzione avviene mediante avvio a selezione dal competente Ufficio per l’Impiego».

Il nodo sarebbe proprio questo: non sarebbero passati attraverso un concorso pubblico. La Rsu contesta anche la sequenza temporale: «Il dg Gozzini, solo dopo la pubblicazione sull’albo pretorio aziendale del bando di stabilizzazione, ha convocato un incontro per il 15 febbraio sull’argomento». 


Le linee guida


Niente orpelli, Antonello Maraldo sfronda al massimo: «L’operato della direzione aziendale si conferma conforme alla legge e alle due delibere regionali sui bandi in questione». Il direttore amministrativo riduce ancora lo spettro d’azione: «La legge, che detta le linee guida, prevede inoltre tre anni di anzianità di servizio». La rappresentanza sindacale non retrocede di un passo: «Si fa fatica a pensare che ci possa essere un margine di conciliazione, se non la modifica d’integrazione per includere questi lavoratori trattati fino a ora come cittadini di serie B». Avanti divisi, al confronto. 

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