ANCONA - Gli affabulatori senza pietà hanno l’espressione angelica e il cuore di pietra. La loro sete di denaro non si lascia scalfire dagli occhi lucidi e dalla voce tremolante di una nonnina indifesa che, con le mani tra i capelli e il battito accelerato, non può opporre resistenza agli impostori senza scrupoli. Gli appelli accorati a stare attenti, a non aprire agli sconosciuti, a non fidarsi del presunto amico del parente di turno, in quei momenti lì purtroppo evaporano sotto un diluvio di parole.
La ricostruzione
E così, un’altra truffa è stata messa a segno ai danni di un’anziana, che ancora deve riprendersi dallo choc. È accaduto martedì pomeriggio in via Manzoni. «Correte, mia madre è stata raggirata da due malviventi» è la telefonata fatta al 112 dal figlio dell’85enne presa di mira.
La storia che le hanno raccontato, quando è stata raggiunta al telefono, verteva su una delle scuse più utilizzate: l’incidente stradale. I truffatori hanno messo in allarme l’anziana, riferendole che il nipote aveva provocato un incidente grave e che sarebbe finito in carcere se non avesse pagato una cauzione. L’anziana, in quel momento sola in casa, è stata trattenuta a lungo al telefono, per impedire che potesse chiedere aiuto a qualche parente. In men che non si dica sull’uscio si sono presentati i due sedicenti incaricati di ritirare i preziosi necessari per tirare fuori dai guai suo nipote. Se ne sono andati con mezzo chilo di gioielli. Senza pietà.