Sputi e lancio di urina agli arbitri: il giudice sportivo chiude lo stadio Diana di Osimo per un anno e mezzo

Sputi e lancio di urina agli arbitri: il giudice sportivo chiude lo stadio Diana per un anno e mezzo
Sputi e lancio di urina agli arbitri: il giudice sportivo chiude lo stadio Diana per un anno e mezzo
di Giacomo Quattrini
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Venerdì 1 Marzo 2024, 02:05 - Ultimo aggiornamento: 2 Marzo, 07:09

OSIMO - Lo stadio Diana resterà chiuso e l’Osimana costretta a giocare le sue gare ufficiali in campo neutro fino al 30 agosto 2025. E’ la sanzione choc inflitta dalla Giudice sportivo e diffusa ieri pomeriggio da Roma con il comunicato ufficiale 302 in merito alla gara di Massa Martana, in Umbria, tra i locali dell’Atletico BMG e l’Osimana valevole per la Coppa Italia nazionale.

Il verdetto

Gara che non è finita al 90’ con il risultato di 1-0 ma proseguirà nelle sedi legali perché tesserati e tifosi giallorossi avrebbero oltrepassato il limite, fino a far scattare la chiusura del Diana, che si aggiunge a 5mila euro di multa al club, a due mesi di stop ai giocatori Andrea Bellucci e Riccardo Fermani e quattro giornate per Lorenzo Bambozzi (per lui da scontare solo in Coppa). Ma cosa è successo di tanto grave per indurre la giustizia sportiva a chiudere lo stadio un anno e mezzo e costringere la società a cercare un altro campo per ogni gara interna? Tesserati e tifosi erano già carichi dopo un arbitraggio ritenuto penalizzante nella gara di andata due settimane fa ad Osimo, con decisioni arbitrali che hanno pesato sullo 0-2 finale. Mercoledì nella gara di ritorno in Umbria altro arbitraggio ritenuto penalizzante, «provocatorio« lo ha definito la società ieri. Così dalla tribuna alcuni dei circa 150 tifosi giunti da Osimo per la prima gara ufficiale fuori regione dopo oltre 30 anni, hanno insultato l’arbitro. Poi, stando al referto del giudice sportivo, sputi, lanci di pietre, bottiglie, lattine e perfino di un bicchiere riempito con l’urina.

Nel mirino l’assistente arbitrale, tanto vicino alla tribuna che un tifoso avrebbe cercato di farlo cadere usando l’asta della bandiera come inciampo.

Spaventato e spazientito, ha richiamato l’attenzione dell’arbitro facendo sospendere il match per 2 minuti a poco dal termine. La gara è poi proseguita con capitan Patrizia a placare gli animi de tifosi, tenuti a bada nel settore ospiti del piccolo stadio di Massa Martana dalle forze dell’ordine. A fine gara, frustrati e arrabbiati, i tesserati dell’Osimana avrebbero accerchiato la terna arbitrale, dopo che due dei tre giocatori espulsi dalla panchina avrebbero anche postato e messo le mani sulle spalle dell’arbitro per contestare la sua direzione. A ripristinare la sicurezza sono stati i carabinieri presenti nel settore ospite, mentre i tifosi applaudivano la squadra all’uscita dal campo.

Niente feriti

La giustizia sportiva non fa alcun riferimento ad interventi di 118 o referti del pronto soccorso, come purtroppo spesso accaduto in gare dilettantistiche. A pesare nella maxi squalifica evidentemente sono stati anche i precedenti, come la sassaiola tra ultras osimani e maceratesi a dicembre. Tuttavia in quel caso scattarono dei Daspo e si fece comunque giocare la finale di Coppa Italia regionale, proprio tra Maceratese e Osimana, a porte aperte, con la sola prevendita e biglietti nominali a garantire maggior servizio d’ordine. Sta di fatto che la società ieri ha minacciato di ritirarsi e la gara di domenica col Montefano al Diana è a rischio perché in 48 ore va trovata un’altra sede.

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