I danni del sisma
«Occorre ricordare che dopo il sisma le portate delle sorgenti sono decisamente diminuite - ha evidenziato -. A questo si unisce anche stagioni particolarmente siccitosi né le ultime piogge possono aver consentito di avere delle risorse idriche in grado da metterci al riparo da eventuali rischi anche se negli ultimi giorni abbiamo constatato un incremento di acqua». Nel frattempo, la Ciip è impegnata per cercare soluzioni per fronteggiare la crisi. «È sotto gli occhi di tutti che la situazione attuale è di difficoltà - ha spiegato l’ingegnere Massimo Tonelli, responsabili reti della Ciip -. Speriamo in una primavera piovosa come quella dello scorso anno che ci ha evitato di ricorrere alle chiusure nel periodo estivo e di tenere per lungo tempo gli impianti di soccorso chiusi. Ma per cercare di risolvere questa crisi, stiamo agendo su due fronti: il primo è quello di cercare di ridurre le perdite e la dispersione idrica delle condotte; dall’altro lato, c’è una progrtammazione di lungo periodo che prevede dei nuovi prelievi in quota con la realizzazione di potabilizzatori». Per quanto riguarda il problema della dispersione idrica, la Ciip ha ottenere un finanziamento di circa 20 milioni di euro che consentirà l’utilizzo di dispositivi e tecniche all’avanguardia che potranno essere messe in campo nell’area del cratere sismico.
I lavori
«Intanto, siamo partiti con la realizzazione del primo stralcio del Nuovo acquedotto del Pescara - spiega Tonelli -. Il nuovo tracciato dell’acquedotto ci ha aperto ad una nuova opportunità, ovvero quella di poter pensare di realizzare un potabilizzatore a Capodacqua dove potrenno recuperare una quantità d’acqua utile, come impianto di soccorso, a dare sostegno all’acquedotto del Pescara. La mission della Ciip è quella di non far mancare l’acqua dai rubinetti degli utenti». Nel corso dell’incontro si è provveduto anche a fare il punto sul servizio di depurazione garantito dalla Ciip e lo stato degli impianti presenti sul territorio. «L’attenzione attualmente è sugli impianti che presentano le maggiori criticità e riguardano quelli che sono entrati in gestione nel più recente periodo, ovvero quelli di Campolungo e di Santa Maria Goretti» dice l’ingegner Claudio Bernardo Carini, responsabile del servizio di depurazione che ha ribadito che per quest’ultimo impianto sia in atto una gara per un intervento di circa 5,5 milioni di euro per la rifunzionalizzazione dell’intero impianto. «Sull’impianto di Campolungo - dice Carini - è in fase di arrivo una progettazione di circa sei milioni di euro che riguarda il rifacimento derlla sezione di pretrattamenti contro la problematica annosa dei miasmi e cattivo odore lamentato dai residenti delle zone limitrofe».