Patto tra Unimc e Pechino: studenti cinesi a Macerata e i docenti volano in Asia

Patto tra Unimc e Pechino: studenti cinesi a Macerata e i docenti volano in Asia
Patto tra Unimc e Pechino: studenti cinesi a Macerata e i docenti volano in Asia
di Giulia Sancricca
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Lunedì 6 Maggio 2024, 02:00 - Ultimo aggiornamento: 10:57

MACERATA Una città proiettata oltre i confini, da sempre. E se Padre Matteo Ricci è stato il precursore dei legami con la Cina, l’ateneo oggi continua a essere il filo che lega Macerata all’Asia. Sottoscritto nei giorni scorsi un nuovo accordo quadro per rafforzare le collaborazioni in campo scientifico e didattico, la mobilità di studenti e docenti tra l’Università di Macerata e la Normal University di Pechino, uno dei migliori atenei pubblici della Cina e di tutta l’Asia, secondo la classifica Qs World University, partner dell’ateneo dal 2011 per l’Istituto Confucio. A firmarlo sono stati il rettore John McCourt e il vicepresidente Zhou Zuoyu.

Le relazioni

Nei giorni scorsi in Cina per rafforzare le relazioni internazionali, il rettore insieme al direttore dell’Istituto Confucio Giorgio Trentin è stato ricevuto anche all’Istituto di Cultura Italiana dalla prima consigliera, Ginevra Oliva, dai funzionari dell’ufficio cultura, Mario Izzi, e Martina Pederzoli.

Mc Court ha illustrato la strategia dell’ateneo per l’internazionalizzazione e i vari accordi già esistenti e in divenire con diverse università cinesi.

La lingua

È stato approfondito il tema dell’insegnamento dell’italiano in Cina, con l’idea di creare uno spazio per i docenti dell’ateneo maceratese in questo contesto e la volontà di valorizzare ulteriormente il legame tra Macerata e Padre Matteo Ricci, conosciuto in Cina come Li Madou. Si è tenuto in un clima di grande cordialità e rispetto, quindi, l’incontro fra la delegazione Unimc e quella del Normal University di Pechino, una delle più prestigiose della Cina. A dare il benvenuto sono stati il vicepresidente Zhou Zuoyo, il preside della Scuola di Filosofia Wu Xiangdong, il direttore dell’Ufficio Internazionalizzazione Wu Yujun e diversi docenti dai dipartimenti di giurisprudenza, scienze della formazione, studi umanistici, e sociologia. Si è parlato di vari ambiti di comune interesse, come gli aspetti etici e legali dell’intelligenza artificiale, la centralità dello studente nell’azione degli atenei, le possibilità di incrementare gli scambi sia di docenti sia di studenti, l’auspicio di poter istituire un doppio titolo.

Il viaggio

È stato confermato l’arrivo in Italia a fine giugno di 21 studenti della Normal per la summer school “Wester culture and civilization” che si tiene ogni anno a Macerata. McCourt e Trentin, che hanno anche tenuto due conferenze, hanno incontrato alcuni laureati e studenti Unimc attualmente in Cina: Federica Viggiani, vicesegretario generale della Camera di Commercio Italiana in Cina, William Torselletti, addetto all’Ufficio Consolare a Pechino, Veronica Di Silvestre laureata, dottoranda alla Normal University, Alessandra Artone, insegnante di lingua italiana sempre alla Normal, Raffaele De Giorgio, in mobilità con una borsa di studio dell’Istituto Confucio.

Durante il soggiorno, non è mancata una visita al cimitero di Zhalan, che si trova all’interno del campus dell’Administration Institute di Pechino, dove è sepolto Padre Matteo Ricci: «È commovente - aveva commentato McCourt - trovarsi di fronte alla tomba di questo grande uomo e leggere le incisioni in latino e cinese sulla lapide che rendono ancora più evidente come egli abbia saputo far dialogare la cultura umanistica europea con quella cinese. Ricci, figura tutt’ora venerata in Cina, fu il primo straniero ad essere sepolto a Pechino e richiama l’attenzione sulla città di Macerata come luogo di eccellenza intellettuale e di dialogo tra civiltà, che oggi come ateneo continuiamo a perseguire anche grazie al nostro Istituto Confucio Modello, al China Center e all’Università intera».

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