MACERATA Cambiano le guide ma la Rianimazione dell’Ast resta un’eccellenza del panorama ospedaliero (non solo) maceratese. Da alcuni anni, dal pensionamento dell’indimenticato Giuseppe Tappatà, il primario è il maceratese Diego Gattari, 53 anni, componente autorevole di due associazioni scientifiche di rilievo nazionale, che non nasconde la soddisfazione per il ruolo ricoperto nella “sua” Macerata, nel “suo” ospedale.
L’orgoglio
«E’ un motivo di orgoglio - osserva il dottor Gattari - che si rinnova ogni giorno. Da quando il mio “mentore”, dottor Giuseppe Tappatà, che per tanti anni è stato alla guida dell’Anestesia e Rianimazione maceratese, mi ha concesso il privilegio, scegliendomi, di avvicendarlo in questa avventura. Ho avuto la fortuna di muovere i primi passi come direttore in un ambiente che conoscevo bene, aiutato e supportato da un gruppo di validi collaboratori. Con il dottor Iacobone che si dedica alla Rianimazione, il dottor Carbone che si occupa dell’Anestesia, il dottor Elisei che organizza il blocco operatorio, la dottoressa Zompanti referente delle donazioni degli organi e della qualità e la coordinatrice infermieristica Sabrina Moglianetti». «Siamo un gruppo di 22 medici e 20 infermieri. Abbiamo un’attività di reparto di terapia intensiva, che mi ha visto crescere perché da sempre il mio sguardo si è rivolto verso la Rianimazione, che consta di circa 380 ricoveri all’anno. Diamo origine a ben 8000 interventi chirurgici all’anno in 5 sale operatorie che lavorano in contemporanea». Professionalità, tecnologie e budget: sembra difficile miscelare il tutto: «Occorre saper utilizzare nel migliore dei modi questa serie di risorse.
Le soddisfazioni
Sul fronte delle soddisfazioni il dottor Gattari rileva: «Anche un semplice grazie da parte di un paziente risulta essere estremamente gratificante, di sicuro l’appagamento più grande è stato quello di essere alla guida di un gruppo coeso e compatto. Un gruppo formato da medici, infermieri e oss di estrema professionalità e competenza. I tassi di mortalità nel nostro reparto sono molto bassi, e le percentuali di successo sono molto elevate. Tutto ciò è possibile grazie ad un assiduo lavoro di equipe». Cure in ospedale con un invito alla prevenzione: «Gli ospedali sono luoghi dove la cura e l'assistenza vengono fornite da professionisti sanitari qualificati. Ma spesso la battaglia si vince sul campo della prevenzione».