Marche dei mille campanili, chi pensa in piccolo resta piccolo. Poi sparisce

Chi pensa in piccolo resta piccolo poi sparisce
Chi pensa in piccolo resta piccolo poi sparisce
di Martina Marinangeli
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Martedì 26 Settembre 2023, 00:15 - Ultimo aggiornamento: 27 Settembre, 06:52

Ma quanto vogliamo andare avanti con questo nanismo del pensiero? Nelle Marche dei mille campanili, regione plurale per definizione e per scelta (miope), nel 2023 non si riesce ancora a far passare un concetto lapalissiano: il “piccolo è bello” non è più sostenibile. In un mondo che corre sempre più veloce, noi restiamo impantanati in battaglie fuori dal tempo, che frenano ogni barlume di sviluppo.

Il Pnrr come evidenza

È bastato il Pnrr a rendere evidente quanto i piccoli comuni non siano in grado di sostenere le sfide del nostro tempo. Semplicemente perché, nell’era della globalizzazione, un paese di poche migliaia di abitanti come tanti nelle Marche, non è competitivo: l’ottusa strenua difesa del campanile finisce per soffocare l’intero sistema.

Nel vicino Abruzzo l’hanno capito, e infatti Pescara si fonderà con i comuni di Montesilvano e Spoltore per creare una nuova realtà con maggior peso specifico. Da noi il sindaco del capoluogo regionale Silvetti ha dovuto usare mille giri di parole per dire che sogna una Grande Ancona città metropolitana, temendo di urtare le sensibilità dei colleghi delle città limitrofe potenzialmente coinvolte.ù

La (non) visione

«Allora partiamo dalla messa in rete di qualche servizio», ha tentato la mediazione democristiana d’antan. Conscio che - come infatti è accaduto - gli altri primi cittadini avrebbero risposto picche alle fusioni, confermando di avere una visione che al confronto Neanderthal era un riformista illuminato. Tradotto: continuiamo a blindare i piccoli orticelli personali a scapito del bene comune, brandendo lo spauracchio dell’identità rubata. Poi non sorprendiamoci se, a forza di restare piccoli, finiremo per sparire.

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