Agnelli non la manda a dire a Conte
"Di tempo la Nazionale ne ha tanto"

Agnelli non la manda a dire a Conte "Di tempo la Nazionale ne ha tanto"
2 Minuti di Lettura
Giovedì 20 Novembre 2014, 19:44 - Ultimo aggiornamento: 19:57
TORINO - Non solo le firme di Chiellini e Buffon sempre più bianconeri ma anche e soprattutto la stoccata ad Antonio Conte. "Il rapporto tra la Nazionale ed i club è perfetto, non capisco dove siano i problemi". L'affondo contro Antonio Conte, suo ex allenatore ed attuale Ct, Andrea Agnelli lo ha portato - pur senza nominarlo - durante la conferenza stampa in cui ha annunciato il rinnovo dei contratti di Buffon e Chiellini. Al tecnico, che dopo l'1-0 sull'Albania aveva lamentato il disinteresse - di più, quasi il fastidio - verso le necessità dell'azzurro, ha risposto picche: "Di tempo la Nazionale ne ha avuto parecchio".





L'Italia ha poco spazio? Non per il presidente della Juventus: "Negli ultimi 80 giorni i giocatori ne hanno trascorsi 30 nelle nazionali, non capisco le difficoltà". Quanto al rapporto con i club, e con la Juve in particolare, "è sempre lo stesso", sottinteso rispetto a quando Conte sedeva sulla panchina bianconera e non si poneva il problema.



"Noi rispettiamo i regolamenti, ci sono delle date ufficializzate dalla Fifa con largo anticipo e sappiamo che in queste date bisogna dare i giocatori. Il ct (della Francia, ndr) Deschamps chiama Pogba o Coman quando lo ritiene opportuno e questo vale per tutti i selezionatori. Semmai l'orgoglio della Juve è di essere tra i maggiori fornitori della Nazionale". Ha provato ad addolcire la dura replica il presidente della Federcalcio, Carlo Tavecchio, anticipando che «la prossima settimana si aprirà un tavolo tra Conte e la Lega per individuare ipotesi di soluzione che tengano conto dei suoi desiderata". Ovvero, non dover aspettare fino a marzo per rivedere la squadra. "È una cosa illogica - ha ammesso Tavecchio - Studieremo delle proposte. Intanto ringrazio la Lega di A per l'immediata apertura".



Il presidente di quest'ultima, Maurizio Beretta, però ha tenuto a precisare: "Credo che i club non abbiano niente da rimproverarsi, anzi direi che supportano la Nazionale in maniera importante e convinta". Ed il numero uno della Lega Pro, Mario Macalli, alla richiesta di più stage, ha risposto: "Ci sono delle finestre che sceglie la Uefa. Le società hanno le loro esigenze. Bisogna evitare frizioni". Del resto "le società pagano i calciatori, hanno campionati e Coppe. È evidente che cercano di averli a disposizione il più possibile".



Ma la nazionale dovrebbe essere una priorità, quindi "devono essere i giocatori a imporsi sui club". È la convinzione di Lilian Thuram, che oggi ha presentato il suo ultimo libro, 'Per l'uguaglianzà. Secondo l'ex difensore di Francia, Juve e Parma "sono loro a dover far capire alle squadre che alla maglia della Nazionale ci tengono davvero, che per la loro carriera quella maglia è importante".





Leggi Corriere Adriatico per una settimana gratis - Clicca qui per la PROMO

© RIPRODUZIONE RISERVATA