Castelli, Pillon e Campanini euforici
"Ascoli, dal fallimento ​alla serie B"

Castelli, Pillon e Campanini euforici "Ascoli, dal fallimento ​alla serie B"
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Domenica 30 Agosto 2015, 16:59 - Ultimo aggiornamento: 31 Agosto, 05:35

ASCOLI - “E’ un'emozione senza precedenti. Solo così posso descrivere lo stato d'animo di una città che tra il dicembre del 2013 e l'agosto del 2015 ha visto passare la propria squadra dalla gogna del fallimento alla promozione in B” commenta la sentenza di appello il sindaco di Ascoli, Guido Castelli.

“Saluto e ringrazio il presidente Francesco Bellini, i soci e tutto lo staff della società che hanno condotto, sul campo e fuori dal campo, la nostra squadra lungo un sentiero tutt'altro che semplice.

Voglio anche ricordare il contributo dei nostri straordinari tifosi che durante questa interminabile giornata, nell'attesa del responso federale, hanno trepidato in un silenzio rispettoso ma sempre ricolmo di fiducia.

L'amministrazione comunale sará sempre a fianco dell'Ascoli Picchio per sognare insieme. Non siamo che all'inizio”. Gioia anche da parte di due artefici delle precedenti promozioni in serie B: Bepi Pillon e Renato Campanini. L'ex tecnico bianconero si lascia andare ai ricordi: " Quando mi chiamò l'allora presidente Roberto Benigni mi disse subito che voleva andare in serie B senza passare per i playoff. Rrisposi che avrei fatto quello che potevo. Riuscimmo a fare una bella cavalcata, una cosa stupenda che coinvolse tutti. La squadra disputò un grandissimo campionato , guadagnando il primato già primi dalla terza giornata senza più lasciarlo, Una marcia incredibile la nostra". Molto forte anche la squadra: "Il gruppo aveva tutte le componenti per far bene. In campo eravamo Diabolici, un nome che ci diedero i tifosi e molto appropriato. Eravamo micidiali su tutti i sensi . In città si respirava un'atmosfera positiva". Una volta in B... "Ottenemmo una salvezza tranquilla con giocatori come Barzagli, Brienza , la nostra era una squadra ringiovanita, cambiata di molto, lasciando solo l'organico della promozione , in modo da fare le cose nel modo giusto. Dispiace sempre quando vanno via i giocatori che ti hanno fatto guadagnare una promozione come Pinuccio Di Meo, al suo posto prendemmo Tangorra".

Pillon prosegue con i ricordi: "Non fu difficile amalgamare i nuovi innesti, quando si ha l' ossatura della squadra anche per i nuovi è facile capire cosa significa giocare con l'Ascoli, cosa significa indossare la maglia bianconera e giocare in un ambiente così caloroso. Mi sento di fare un forte in bocca al lupo all'Ascoli, sperando che questo sia l'inizio di una grande rinascita e che l'Ascoli faccia bene anche in B".

Da Pillon ad uno degli artefici della prima promozione in cadetteria il bomber Renato Campanini negli anni Settanta "Sono felicissimo - dice - ricordo ancora quella nostra promozione tutta la città era impazzita di gioia, la nostra fu una grande vittoria e gran parte del merito fu di Carletto Mazzone. Spero adesso in una grande crescita dell'Ascoli Picchio".

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