Balotelli sempre più al centro delle critiche
multato per lo scambio di maglia con Pepe

Balotelli sempre più al centro delle critiche multato per lo scambio di maglia con Pepe
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Venerdì 24 Ottobre 2014, 10:33 - Ultimo aggiornamento: 15:37
LIVERPOOL - L'ira di Brendan Rodgers su Mario Balotelli: oltrechè per la pessima gara contro il Real Madrid, il manager del Liverpool è infuriato con l'attaccante italiano per aver scambiato la maglia con Pepe durante l'intervallo.





Un gesto solitamente ritenuto di fair-play, ma che - nella mentalità inglese - è giudicato di scarso attaccamento alla squadra quando si sta perdendo. Come appunto nel caso dei Reds mercoledì sera, che dopo il primo tempo erano sotto di tre gol.



Un episodio analogo era già successo l'anno scorso, in occasione della gara di campionato contro il Chelsea, quando due Reds, Mamadou Sakho e Philippe Coutinho, avevano scambiato le rispettive maglie con gli avversari prima del triplice fischio finale. Entrambi i giocatori erano stati multati, e la stessa sorte attende Balotelli. «È esattamente la stessa cosa - ha confermato Brendan Rodgers - Abbiamo avuto un incidente simile lo scorso anno e anche questa volta lo gestiremo internamente. Non sono contrario per principio, ma se uno vuole scambiare la maglia lo fa alla fine della partita». Pur non nascondendo l'insoddisfazione per la pessima partita del suo centravanti, Rodgers non ha voluto comunque infierire davanti alla stampa. «La sua sostituzione è stata puramente tattica - ha aggiunto il manager dei Reds -. Avevamo bisogno di più movimento al centro e Adam (Lallana, subentrato a Balotelli, ndr) è stato instancabile. Per noi al Liverpool è il minimo che chiediamo, lavorare per la squadra e pressare».



Ma Balotelli, con i suoi atteggiamenti, sta scivolando sempre più ai margini, non solo della squadra ma di tutto l'ambiente Liverpool. Anche così si spiegano gli attacchi di due ex leggenda di Anfield, Phil Thompson che lo ha definito «una disgrazia, irrispettoso», e Graeme Souness: «Per come sta in campo, ai nostri tempi sarebbe stato graffiato in faccia».



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