Debuttanti, ritorni e raffiche di derby
La A cambia e si sposta in provincia

Debuttanti, ritorni e raffiche di derby La A cambia e si sposta in provincia
di Gianluca Cordella
2 Minuti di Lettura
Mercoledì 10 Giugno 2015, 09:05 - Ultimo aggiornamento: 10:57
ROMA - Due debuttanti assolute, un grande ritorno, il trionfo della provincia e dei derby.







Con la promozione del Bologna la Serie A 2015/2016 assume la sua fisionomia definitiva e, per molti versi, inedita.



Sarà, intanto, la massima divisione delle piccole squadre. Parma e Cagliari appartenevano da anni più alla fascia media che a quella delle pericolanti, e lo stesso Cesena, che pure ha una dimensione cittadina limitata, ha comunque nella sua storia 13 campionati di serie A. Non pochissimi.



La loro scomparsa dalla serie A è stata compensata parzialmente dal ritorno del Bologna, che piccolo club non è affatto né per storia né tanto meno per potenzialità economiche e ambizione della piazza. E poi?



L'eredità delle tre medie andate passa non senza curiosità a Carpi e Frosinone, debuttanti nel massimo torneo che portano con sé importanti riferimenti socio-geografici.



Con la promozione dei ciociari in A, ad esempio, il Lazio avrà per la prima volta nella storia del campionato a girone unico tre squadre, con Roma e Lazio che sperimenteranno inusuali derby “lontano” dalla Capitale.



Importante anche la promozione del Carpi. Intanto perché, unitamente all'exploit del Bologna, consente all'Emilia Romagna di non subire il contraccolpo di Parma e Cesena e di restare, anzi, la regione più rappresentata del campionato, proprio in compagnia del Lazio e della Lombardia (Milan, Inter e Atalanta).



E poi perché Carpi, piccolo centro in provincia di Modena, insieme a Sassuolo, altro comune della stessa provincia, sarà teatro di un derby senza quartiere. O meglio: senza luogo. O meglio ancora: senza capoluogo. Con il Modena che ha trattenuto la serie B per i capelli dopo lo spareggio con l'Entella, il derby in serie A se lo giocheranno due centri della provincia.



Senza contare che lo scontro modenese - forse non un derby puro al 100% ma sicuramente “più derby” delle sfide fra squadre corregionali - porta a sette il numero dei derby di serie. Roma, Torino, Milano e Genova i classici. Verona, appuntamento fisso negli ultimi anni. Firenze, che nobile com'è fatica a considerare derby quello contro l'Empoli.



E, appunto, Modena, dove i piccoli duellano con i piccoli e per questo sentono il derby più che all'ombra di Santa Maria Novella.



Diminuiscono il numero delle regioni rappresentate e quello delle isole: la Sardegna che va in B con il Cagliari abbassa entrambi i dati in un colpo solo. Si confermano le difficoltà del Sud Italia, ancora aggrappato a Palermo e Napoli.



Troppo provincialismo? Macché. Con il Bologna americano di Tacopina e Saputo e il Milan che guarda a Oriente grazie a Mister Bee, Thohir e Pallotta sono meno soli in una serie A che gioca in provincia e guarda al mondo.
© RIPRODUZIONE RISERVATA