La Juventus si prepara all'esame di greco
Domani al Pireo sfida all'Olympiacos

La Juventus si prepara all'esame di greco Domani al Pireo sfida all'Olympiacos
di Luca Pasquaretta
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Martedì 21 Ottobre 2014, 13:13 - Ultimo aggiornamento: 22 Ottobre, 17:01
ROMA - Quanto vale la Juve di Allegri? In Italia tanto, o almeno «abbastanza» per giocarsi lo scudetto con la Roma (così dicono i numeri) anche senza rivoluzioni tattiche copernicane (per ora). E in Europa?



La risposta domani sera contro l'Olympiacos (oggi rifinitura in mattinata a Vinovo e poi nel pomeriggio partenza per Atene). E' tempo di esami per i bianconeri e per il tecnico livornese. Non sarà una sfida da dentro o fuori, ma quasi dopo la sconfitta amara di Madrid. Non basterà il possesso palla come al Vicente Calderon. Serviranno punti, necessari in termini di autostima internazionale e di passaggio del turno. Dunque, vietato sbagliare. Quello dell'allenatore di calcio non è un mestiere semplice, soprattutto in Italia, dove conta solo il «risultato», dove parole e polemiche fanno più notizia di quello succede in campo. Si guarda il traguardo, non il percorso. Per questo scelte, interrogativi e dubbi «tormentano» la vigilia di Allegri. Il suo «atterraggio» a Torino sulla panchina di Conte è stato morbido, grazie ai «risultati». Giocatori e società l'hanno aiutato. Un po' meno il tifo organizzato. Poi ci ha messo del suo: professionalità, lavoro, dalla capacità di capire l'ambiente, di adattarsi. Aveva sorpreso tutti il giorno della presentazione, quando aveva fatto un po' il Garcia, parlando di quarto scudetto consecutivo e soprattutto di Juve fra le prime 8 d'Europa. I «risultati» all'inizio gli hanno dato ragione. Poi è arrivata la sconfitta contro l'Atletico (ci poteva stare in casa dei vice-campioni d'Europa) e l'incidente di percorso di Reggio Emilia.



DUBBIO VIDAL

Quella contro l'Olympiacos sarà come una finale per Allegri, alle prese con diversi dubbi amletici. Puntare su Morata, l'acquisto più costoso (20 milioni) della gestione Agnelli-Marotta-Paratici, lasciando in panchina i centimetri e la forza di Llorente, che soffre di un mal di schiena? Rinunciare a Pirlo (apriti cielo se non dovesse andare bene, subito la mente correrebbe veloce ai tempi del Milan), tutt'altro che brillante e in forma, per gettare nella mischia Marchisio e Vidal, il campione anarchico in cerca di riscatto? E il modulo? 3-5-2 di matrice «contiana» o 4-3-3? Maneggiare con cura.



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