CIVITANOVA - L’udienza per il fallimento della Civitanovese è stata anticipata al 23 giugno in tribunale a Macerata. Tale eventualità, seppure sia una sciagura per il calcio civitanovese, permetterebbe di scrollarsi di dosso l’attuale proprietà, capace solo di combinare disastri e di ingannare tutto l’ambiente. Rispetto alla data precedente (30 giugno), si potrà avere una settimana di tempo in più per ricreare una società e mantenere così il titolo sportivo.
A soffrire per tale situazione c’è anche Antonio Mecomonaco, costretto ad abbandonare la nave dopo la trasferta di Celano. “Il mio augurio è che alla fine si possa trovare una soluzione e che la Civitanovese non perda la categoria - ci ha dichiarato ieri il tecnico di Pratola Peligna con tono amaro - Una piazza così non può rimanere fuori dal calcio e nemmeno giocare nei campi di Eccellenza o Promozione. Dal punto di vista societario è stata una stagione fallimentare ma non mi voglio più pronunciarmi su queste persone. Ero venuto a Civitanova con entusiasmo, la panchina rossoblù è molto ambita. Sul campo abbiamo fatto molto bene e sono certo che questa squadra avrebbe lottato fino alla fine per la vittoria finale. Dispiace che il lavoro sia stato interrotto per motivi extracalcistici”.
Civitanovese, anticipata al 23 giugno
l'udienza in tribunale per il fallimento
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Venerdì 29 Maggio 2015, 19:12 - Ultimo aggiornamento: 19:22
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