La Samp crolla in casa contro il Vojvodina
Ferrero, Zenga e la squadra sotto la curva

La Samp crolla in casa contro il Vojvodina Ferrero, Zenga e la squadra sotto la curva
di Benedetto Saccà
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Giovedì 30 Luglio 2015, 23:13 - Ultimo aggiornamento: 23:14
TORINO - Già il 30 luglio la Sampdoria ha un piede (e mezzo) fuori dall’Europa.



D’altra parte la squadra di Walter Zenga stasera ha pensato bene di perdere in casa (anzi, a Torino) contro lo sconosciuto e improbabile Vojvodina (0-4). Quattro a zero. Un’umiliazione, e pure meritata. Basta sottolineare che al 90’ la squadra, l’allenatore e il presidente sono andati sotto la curva per scusarsi con i supporter. È chiaro che adesso la promozione blucerchiata agli spareggi di Europa League abbia la forma e la (poca) sostanza di una meravigliosa utopia. Il campo ci dirà: intanto, l’appuntamento con la sfida di ritorno è fissato per giovedì prossimo allo stadio Karadjordje di Novi Sad, in Serbia.



Dopotutto, i tifosi doriani avrebbero potuto immaginare un andare della gara ripido e denso di insidie. A preoccupare però sono state la leggerezza delle trame studiate da Zenga, la friabilità della tenuta atletica della Samp, la sua poca aderenza a una qualsiasi identità.
Per intendersi, le impalcature si sono notate, sgraziate: Muriel ha deluso, a Eder è mancata la fantasia, Krsticic si è smarrito chissà dove. Ovvio che gli smaliziati serbi orchestrati dal tecnico Zlatomir Zagorcic ne abbiano approfittato: ha sbloccato Ivanic in avvio, ha raddoppiato Stanisavljevic, poi Ozegovic ha calato il tris e il poker a cavallo tra il 58’ e il 90’. Da «Oggi le comiche» l’uscita di Viviano in occasione del terzo gol avversario: tanto che Ozegovic ha indovinato il tiro da una distanza angolata impossibile.



Insomma, sipario calato. Va registrato comunque che nell’arco del primo tempo Fernando ha saputo millimetrare una punizione piovuta appena larga, lo stesso Stanisavljevic ha centrato la traversa e, nelle pieghe della ripresa, Soriano ha chiamato Zakula alla parata. A condire la serata, tanti, logici fischi del pubblico.



Come si diceva, al triplice fischio Zenga e la squadra al completo sono corsi sotto la curva per scusarsi con i tifosi. «È colpa mia, solo colpa mia», ha assicurato l’allenatore. Infine è stato il presidente Massimo Ferrero a tranquillizzare i supporter, andando ad applaudirli, ancora sotto la curva.
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