Sei Nazioni al via con Francia-Italia
Sei esordienti e linea verde al St. Denis

Jacques Brunel
Jacques Brunel
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Venerdì 5 Febbraio 2016, 18:31
PARIGI - Nel poker texano si chiama “All in”, punti tutto e sudi freddo sperando che le tue preghiere vengano esaudite. Nella formazione annunciata dal ct azzurro Jacques Brunel in vista del debutto al Sei Nazioni 2016 di sabato allo Stade de France contro la Francia (ore 15.25, diretta Dmax e Deejay TV), compaiono ben quattro debuttanti nella formazione di partenza; due tra le riserve. In campo dall'inizio l'estremo David Odiete e l'ala Mattia Bellini – entrambi provenienti dal massimo campionato italiano, e già questo è un bel rischio giacché l'Italrugby campa sulle franchigie di Pro 12 e sui giocatori all'estero – oltre al tallonatore di origini albanesi Ornel Gega e al pilone sinistro Andrea Lovotti. In panchina il pilone-barman Matteo Zanusso e il terza linea di origini sudafricane Dries Van Schalkwyk.

SCELTE
Inizia così l'ultimo Sei Nazioni di Brunel, il quale cinque anni fa, presentandosi per la prima volta, disse che avrebbe voluto una squadra in grado, in tre anni, di lottare per vincere il torneo. Oggi, invece, per via di una lunga serie di vicissitudini tra le quali un'infermeria al collasso, gli obiettivi sono altri. «Facciamo purtroppo i conti con un contesto difficile – spiega infatti il tecnico transalpino – contraddistinto anzitutto da tredici infortunati. Tra questi ultimi, i problemi di altra natura e giocatori che militano sì all'estero ma non vengono impiegati, abbiamo deciso di vagliare tutte le possibilità a nostra disposizione. A cominciare, appunto, dagli elementi di Eccellenza. Sono comunque giocatori che ben conosciamo. Odiete, soprattutto, rappresenta una valida alternativa al duo Masi e McLean che abbiamo visto per anni».
Dunque qualche esperimento oltre alle scelte d'emergenza? E ancora: il processo di crescita del rugby italiano risulta compromesso? «Traccerò un bilancio della mia gestione dopo il torneo. Questo Sei Nazioni confermerà o meno una sensazione. Il rugby italiano, per il resto, lo conosciamo: non ha una base larga. La prima ondata di giocatori all'estero nei primi anni del 2000 ha visto questi elementi affermarsi, diventare titolari, qualcuno addirittura capitano. La seconda ondata, quella odierna, non ha portato agli stessi risultati. Per il resto penso che l'Italia stia continuando a seguire il suo percorso».

LA FRANCE
Di contro c'è la Francia del guru Guy Novès, coetaneo di Brunel. Facendo un paragone azzardato col calcio, qualcuno a metà strada tra Trapattoni e Ferguson. «Uff – il tipico sbuffo alla francese del ct azzurro quando parla di lui – tra campo e panchina sono 41 anni che ci sfidiamo». Una volta, quando i Bleus erano affidati a Laporte diventato poi ministro, i due si ritrovarono anche a collaborare.
Amarcord a parte, la Francia resta la Francia. «Come le altre nazionali hanno avuto tre o quattro giorni per assemblare una squadra. Avranno comunque tanta voglia di dimostrare che possono essere in grado di puntare in alto».
Tra i transalpini, all'ala, c'è un certo Virimi Vakatawa, treno merci nato nelle Fiji veloce, potente e con mani precise. Lo rivedremo anche ai Giochi di Rio. «Lo conosco per averlo visto giocare al Racing. È qualcuno di molto pericoloso, in grado di mostrare qualità incredibili», dice Brunel che, solitamente, non parla volentieri dei giocatori avversari. Quanto ai suoi ragazzi, invece, «mi aspetto una squadra che abbia la capacità di mantenere lo stesso livello per tutto il torneo».

PAURA
Francia-Italia, infine, non sarà una semplice partita di rugby. Si torna a giocare a Saint-Denis tre mesi dopo gli attentati che hanno sconvolto Parigi in un contesto surreale. Non ci sarà il tutto esaurito, mentre i controlli fuori e dentro l'impianto saranno rigidissimi. Il tecnico dell'Italia ammette: «Sarà logicamente un po' particolare. A Parigi, più che in altre città della Francia, il ricordo del 13 novembre è ancora vivo. La gente è andata avanti, ma so che sugli spalti vedremo tanti posti vuoti ed è comprensibile. Vorrei poter parlare soltanto della partita, della squadra che affronteremo, dei loro cambiamenti».
Francia-Italia e un Sei Nazioni da scoprire, un torneo che inizia in maniera particolare (sotto tanti punti di vista) e che con tutta probabilità porterà tante sorprese. Lecito aspettarsi sorprese anche dall'Italia? Brunel ha chiamato “All in” e aspetta.

Questa la formazione dell'Italia: Odiete; Sarto, Campagnaro, Garcia, Bellini; Canna, Gori; Parisse (c), Zanni, Minto; Fuser, Biagi; Cittadini, Gega, Lovotti. All.: Brunel. A disposizione: Giazzon, Zanusso, Castrogiovanni, Bernabò, Van Schalkwyk, Palazzani, Haimona, McLean.
Francia: Medard; Bonneval, Flickou, Danty, Vakatawa; Plisson, Bezy; Picamoles, Chouly, Lauret; Maestri, Jedrasiak; Slimani, Guirado (c), Ben Arous. All.: Novès. A disposizione: Chat, Atonio, Poirot, Flanquart, Camara, Machenaud, Doussain, Mermoz.
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