Contador insegue
il bis al Giro d'Italia

Contador insegue il bis al Giro d'Italia
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Mercoledì 6 Maggio 2015, 17:07 - Ultimo aggiornamento: 17:15

SANREMO - Due Giri d'Italia vinti, ma un solo trionfo valido. Nel 2008 Alberto Contador si presenta alla corsa rosa in

punta di piedi, sia pure dopo essersi aggiudicato un Tour, e s'impone con il minimo sforzo, senza conquistare successi di tappa.

Era al mare, in vacanza, viene gettato nella mischia dall'Astana. E vince. Nel 2011 centra il bis, scalando splendidamente anche l'Etna, da uomo solo al comando, ma il Tas lo punisce: la squalifica scatta per la vicenda del clenbuterolo e ha effetti retroattivi. Dall'agosto 2010 al 6 dello stesso mese, ma del 2012, al corridore spagnolo, in un colpo solo, vengono revocate tutte le vittorie; le più importanti sono il Tour 2010 e il Giro 2011.

Quest'anno Contador si presenta in Liguria come uno dei favoriti, non l'unico, nè il più accreditato.

Non è lui, insomma, l'uomo da battere, ma anche il suo obiettivo di vincere la maglia rosa a Milano non è l'unico di una stagione che può diventare indimenticabile. Nel futuro a medio e lungo termine dell'alfiere della Tinkoff-Saxo, infatti, non c'è solo il Giro, ma anche il Tour. Ecco perchè ha trascorso tre settimane di lavoro durissimo sul Teide, alle Canarie, in quota.

«Sto recuperando dai carichi di lavoro - racconta il corridore - perchè ho intensificato gli allenamenti nelle ultime tre settimane, incamerando più metri di dislivello. Sono fiducioso, sabato sarò al via in condizioni ottimali. Ci siamo sottoposti ad allenamenti estenuanti, con più di 5 mila metri di dislivello. Abbiamo lavorato sull'intensità». Giro e Tour, una doppietta nel mirino di un corridore che vuole entrare nella storia. Come Indurain.

«Pensavo che avrei fatto Giro e Tour, sapevo che sarei entrato in forma col tempo, il lavoro era mirato a una condizione più duratura - spiega Contador -. Sono soddisfatto, ma è anche vero che dobbiamo vedere cosa accadrà in gara. Non sarà facile mantenere una buona forma fino a luglio. In ogni caso devo aspettare la gara, per verificare il mio livello di competitività». In un Giro d'Italia in cerca d'autore, Contador vuole riprendersi la vittoria del 2011.

«Quest'anno è diverso dagli altri Giri, perchè non ci sono grandissimi arrivi in montagna. La corsa resta molto difficile, con salite meno ripide, del 5, 6 o 7 per cento al massimo. Mi vengono in mente la tappa dell'Abetone, quella di Campitello Matese, a Madonna di Campiglio e Cervinia. Forse le montagne più impegnative quest'anno precedono grandi discese, come il Colle delle Finestre, il Sestriere o il Mortirolo. Bisognerà adeguare la strategia al percorso. Mi piacerebbe dare battaglia nell'ultima settimana, ma mi manca una finale come Marmolada o Zoncolan». Però, c'è il Mortirolo, che toglie il respiro.

«Quella tappa sarà durissima - ammette lo spagnolo - perchè propone anche altre salite, a Campo Carlo Magno, Tonale, oltre a Mortirolo e Aprica al traguardo». L'obiettivo del 'pistolerò è la Treviso-Valdobbiadene, una crono di quasi 60 km, snodo importante del 98/o Giro d'Italia. «Ho visitato il percorso dopo il Giro di Catalogna, approfittando del fatto che non è molto lontano da casa mia, a Lugano - racconta -. Il tracciato è più piatto di quanto pensassi, mi sarebbe piaciuto un percorso più duro, in modo da fare la differenza».

I rivali di Alberto sono noti: «Richie Porte sarà difficile da battere, come Rigoberto Uran. Non va dimenticato anche Fabio Aru, che ha ottenuto un terzo posto al Giro e un quinto alla Vuelta. Se migliora un pò potrà lottare per il successo finale. Fra i tre grandi giri, la corsa rosa è la più aperta. Per questo abbiamo allestito una squadra altamente competitiva, nella quale spiccano Ivan Basso, Roman Kreuziger e Michael Rogers. Ho la massima fiducia in loro, mi daranno una grossa mano».

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