Mediaset Premium via dal calcio: nel nuovo
piano drastico taglio dei diritti tv

Mediaset Premium via dal calcio: nel nuovo piano drastico taglio dei diritti tv
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Giovedì 19 Gennaio 2017, 15:31 - Ultimo aggiornamento: 17:05
L'obiettivo è quello di ridurre drasticamente le spese attuali, ma con il nuovo piano le linee di sviluppo di Mediaset al 2020, che prevedono tagli consistenti anche al pacchetto Calcio di Premium, il giro d'affari potrebbe essere ridotto di circa il 90%.

Radiocor Plus stima infatti un giro d'affari ridotto di circa il 90% a 80 milioni di euro con 600mila abbonati (dai 2 milioni attuali) e una spesa media mensile per cliente che passa da 24 a 8 euro.
Il management di Mediaset, guidato da Pier Silvio Berlusconi, ha presentato agli analisti un nuovo modello di Premium che prevede una drastica riduzione dell'esposizione ai diritti del calcio, soprattutto per quanto riguarda la Champions League che non vedrà Mediaset in corsa per le licenze, e una generale «cura dimagrante» del business pay.

Questo porterà il giro d'affari di Premium dagli attuali 600-680 milioni (tra abbonati e raccolta pubblicitaria) a circa 80-90 milioni con un abbattimento dei costi stimato in 800 milioni dal 2018, quando scadranno le attuali licenze Champions e Serie A: 700 milioni di risparmi riguarderebbero i diritti e i costi di produzione, 100 milioni altre voci di spesa. In questo scenario base, Premium raggiungerebbe il break even. Secondo qualche analista presente al meeting londinese di ieri comunque, se sulla Champions League il management di Mediaset ha lasciato aperto pochi spiragli, Pier Silvio Berlusconi si è mostrato invece più possibilista sul fatto che la Serie A possa in qualche modo trovare spazio nei palinsesti di Premium.
Il nuovo modello «aperto» di Premium prevede la possibilità di ospitare contenuti di altri gruppi media sulla piattaforma digitale terrestre nonchè di fornire ad altri canali non sportivi realizzati dal Biscione. 

-2,5% IN BORSA Le azioni scivolano del 2,5% a 4,1 euro rispondendo alle indicazioni arrivate dal management che ha prospettato una netta «dieta» per riportare in pareggio le attività di tv a pagamento (una mossa apprezzata dagli analisti) ma anche stime di aumento delle quote di mercato nella pubblicità ritenute «ambiziose» da alcuni broker. Nel complesso, Mediaset si attende un impatto di 468 milioni di euro sull'utile operativo derivante da cinque misure previste: 200 milioni dal netto ridimensionamento di Premium, 123 milioni da interventi sull'organizzazione, 90 milioni dal recupero di quote nella pubblicità, 45 milioni da ottimizzazione contenuti e 10 dalla radio. 'Positivo l'obiettivo di ridurre le perdite nella pay-tv ed il focus sul crossselling per migliorare la quota della pubblicità e sulle efficienze - è il commento di Equita Sim - C'è spazio per alzare il target e le stime dal 2018-20, sul 2016-17 incideranno ancora le perdite della pay-tv'. Sotto il profilo della raccolta pubblicitaria Mediaset punta a fare meglio del mercato nel 2017 (+0,5% le stime Nielsen per la tv) in modo da iniziare a rafforzare la posizione di mercato per arrivare al 39% nel 2020 dall'attuale 37,4%. 'La presentazione di ieri ha fornito indicazioni positive su strategie e interventi per migliorare ulteriormente il posizionamento nel mercato pubblicitario italiano - sottolinea Stefano Vulpiani di Icbpi - Le assunzioni sulla dinamica de mercato ci sembrano piuttosto conservative e dovrebbero controbilanciare i rischi sul raggiungimento del target di market sharè. Secondo Giasone Salati di Macquarie Capital, le linee strategiche sono «credibili» ma il piano «manca di dimensione internazionale» e gli obiettivi di miglioramento delle quote pubblicitarie si basano sull'assunzione che Discovery freni la sua crescita, che fallisca il progetto della piattaforma di pubblicità AdSmart di Sky e che Vivendi non diventi un competitor. 'Crediamo - sottolinea Fabio Pavan di Mediobanca Securities - che la piattaforma multimedia di Mediaset con l'indiscussa leadership nella tv, nella radio e nell'online consenta al gruppo di difendere e forse aumentare ulteriormente la sua quota nella pubblicità. Infine segnaliamo che il track record nell'implementare i target di efficienza è storicamente solidò. Secondo Andrea Devita di Akros, lo scenario disegnato dal management di Mediaset può avere un impatto significativo sulle stime 2019-20 con il ridimensionamento di Premium senza i diritti del calcio.
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