Caos Parma: dal cilindro magico
di Manenti adesso spunta Proto

Caos Parma: dal cilindro magico di Manenti adesso spunta Proto
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Lunedì 9 Marzo 2015, 19:49 - Ultimo aggiornamento: 19:50
PARMA - Dopo Giampietro Manenti, ecco Alessandro Proto. Nel caos societario del Parma Fc, spunta la giovane promessa mancata della finanza con all'attivo un patteggiamento a 3 anni e 10 mesi e una sanzione della Consob di 4,5 milioni euro per false informazioni e manipolazione del mercato. Proto ci aveva provato a finire sui giornali inviando comunicati su comunicati su una sua offerta per il club ducale, ma a dargli credito alla fine è stato il numero uno crociato.



«Sì l'ho visto questa mattina a Milano - spiega il presidente Manenti - Era la prima volta che lo incontravo e non abbiamo mai avuto contatti in precedenza. Con lui ho parlato di questioni legate al Parma ma anche di vicende extra calcistiche». Pronta la cessione del club? «No, non lascio - risponde Manenti - È un qualcosa in più rispetto a quello che abbiamo di già. Siamo però solo all'inizio e vedremo che cosa succederà». Manenti ha incontrato Proto all'hotel Principe di Savoia di Milano in compagnia di una sua collaboratrice.



Non c'era l'assistente Fiorenzo Alborghetti, come era circolato inizialmente, e si sarebbe accennato alla possibilità di avere Proto quale socio di minoranza. Ma se di Manenti ormai non si fida più nessuno, l'arrivo del nuovo manager non può certo far dormire sonni tranquilli ai tifosi del Parma. Alessandro Proto in passato aveva annunciato un fantomatico patto di soci con il 2,8% di Rcs MediaGroup, ma anche un piano di salvataggio di Fonsai oltre a dichiarare di puntare alla scalata di Mediaset, Fiat, Tod's e l'Espresso. Tutto ovviamente falso, come le società Mapi Channel o Mapi Fashion annunciate dal patron del Parma Fc per promuovere il marchio del club emiliano.



«Ma domani pagheremo i dipendenti e parte degli stipendi dei giocatori - annuncia ancora una volta Manenti - Giovedì poi saremo in Tribunale per presentare il piano di rientro dal debito per salvare la società dal fallimento». Insomma, tutto pronto, tutto però rinviato, come al solito, a domani. Intanto il club crociato si ritrova non solo senza un euro ma anche senza stadio. Il comune di Parma ha revocato la gestione del Tardini al club, «in accordo con la Lega Calcio e a fronte di un protratto comportamento inadempiente. Vista la straordinarietà della situazione - si legge in una nota - il Comune di Parma e Parma Infrastrutture si rendono disponibili a concedere in gestione lo stadio comunale, al fine di consentire alla squadra di completare la stagione, compatibilmente con le esigenze organizzative delle gare». Pronte anche «opportune azioni civili e penali».



Il caos Parma, insomma, «sembra un film senza fine», ha commentato amaramente Alessandro Lucarelli partecipando con Massimo Gobbi al Consiglio direttivo dell'Assocalciatori. Il capitano crociato ha sottolineato: «Il problema è più ampio e bisogna intervenire prima di trovarci a parlare di nuovo di campionati falsati e di squadre che si ritirano». Ben diverse le dichiarazioni del legale di Tommaso Ghirardi, l'avvocato Mario Bonati, che ha ribadito: «La trattativa con Taci è stata reale, effettiva ed ha portato alla vendita nella sicurezza che si trattasse di un interlocutore serio», che non «vi sia stato un drenaggio in questi anni dal Parma calcio alla proprietà» e, infine, di non avere alcun contatto con Manenti. Su tutto il piano di salvataggio promosso da Carlo Tavecchio che avrebbe pronto un fondo americano.



«Un importante studio di Roma mi ha contattato a tale proposito - ha spiegato il presidente della Figc - Il Parma però non deve essere ritenuto solo un investimento ma va tenuto conto della sua valenza sul territorio».



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