Segna e diverte il Milan di Montella
Vince 4-0 contro il Bayern Monaco
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Sabato 22 Luglio 2017, 14:00 - Ultimo aggiornamento: 23:12
Se in estate non bisogna mai abbattersi per una sconfitta, allo stesso modo non ci si può esaltare per una vittoria. Ma il 4-0 che il Milan rifila al Bayern Monaco di Carlo Ancelotti, nella seconda e ultima amichevole in Cina per i rossoneri, è un segnale molto importante per Vincenzo Montella. Per molti motivi: in primis, tra 5 giorni il Diavolo giocherà l’andata dei preliminari di Europa League (in Romania contro l’Universitatea Craiova); in secondo luogo, per capire come si stanno ambientando i nuovi; infine, perché vincere serve sempre per il morale. Il Milan scende in campo col 4-3-3: tra i pali debutta Gigio Donnarumma; Zapata e Musacchio sono i difensori centrali con Abate e Rodriguez terzini; Montolivo giostra in regia con Kessie e Bonaventura; Niang e Borini affiancano il giovane Cutrone nel tridente. Pronti via ed è il Bayern Monaco a sfiorare il gol con un colpo di testa di Lewandowski fuori di poco (8’), ma è solo una fiammata perché al 14’ Kessie porta in vantaggio il Milan su cross di Rodriguez. Il terzino svizzero si ripete al 25’ con l’assist a Cutrone, bravo a firmare il 2-0. Il Bayern Monaco prova a reagire: quando Ribery e Coman hanno la palla tra i piedi, qualche pensiero arriva nella testa di Montella, poi però è sempre il Milan a fare gol. Il 3-0 è ancora di Cutrone, bravo a finalizzare un pregevole assist di Bonaventura.
Nella ripresa classica girandola di cambi con gli ingressi di Conti, Biglia e André Silva. Al 13’ Donnarumma vola su una conclusione di Mueller e il tecnico rossonero risponde mandando in campo Bonucci, che entra accompagnato dal boato del pubblico. Con il numero 19 entrano anche Antonelli e Calhanoglu. Il giocatore arrivato dal Bayer Leverkusen regala subito una palla gol a Niang, che spreca davanti al portiere, poi sono Tolisso e Mueller a sprecare davanti a Donnarumma. A segnare, e a chiudere il match sul 4-0, ci pensa Calhanoglu con un tiro dalla distanza che si infila all’angolino.
