Sette squalificati e società multate
per la sfida Muccia-Casette Verdini

ANCONA - In campo è finita 1-1 e il Muccia e volato in finale playoff, sul ring è invece terminata 4-3. È successo di tutto in Muccia-Casette Verdini, semifinale playoff del girone C di Prima Categoria disputata sabato scorso. Eloquenti i provvedimenti adottati dal Giudice Sportivo in materia disciplinare. Quattro giornate di squalifica per Daniel Bosoni del Casette Verdini «per aver al termine della gara tenuto un comportamento irriguardoso nei confronti della terna arbitrale e per aver colpito con un pugno al volto un calciatore della squadra avversaria procurando un lieve stordimento». Quattro turni di stop, su segnalazione del commissario di campo, anche per Lorenzo Maike Dibanny Mendez del Muccia «per aver a fine gara colpito con una testata un calciatore della squadra avversaria procurando fuoriuscita di sangue da un sopracciglio». 

Squalifica per due gare per Emiliano Menghi del Casette Verdini «per aver colpito a fine gara con un pugno, in reazione ad una testata ricevuta un calciatore avversario senza causare ulteriori conseguenze», e anche per Paolo Scarpeccio del Muccia «per aver colpito a fine gara con un forte calcio un calciatore della squadra avversaria». Due giornate di squalifica, ancora su segnalazione del commissario di campo, per Jacopo Carradori del Muccia perché «espulso per somma di ammonizioni, a fine gara teneva un comportamento irriguardoso nei confronti dei calciatori avversari e del commissario di campo». Un turno di stop invece per Jonathan Carradori del Muccia perché «dopo la sua sostituzione e mentre si dirigeva verso lo spogliatoio, sgambettava un calciatore avversario intento a battere un calcio d’angolo». 

Squalificato fino al 30 giugno anche Daniele Marinelli, allenatore del Casette Verdini, «per aver tenuto a fine gara un comportamento gravemente irriguardoso nei confronti della terna arbitrale
Infine, ammenda di 200 euro per le due società: il Muccia «per aver alcuni propri sostenitori per tutto l’arco della gara rivolto insulti e minacce alla terna arbitrale e a calciatori della squadra avversaria»; il Casette Verdini «per aver alcuni esagitati a fine gara tentato di scavalcare la rete di recinzione, non riuscendo nell’intento, proferendo in tale circostanza frasi intimidatorie nei confronti di calciatori avversari».