PARIGI - Lo scettro ancora suo: nella sfida tra le pi belle del reame, pardon del circuito, l’ha spuntata la pi “anziana”, anche se di anni ne ha solo 27. Maria Sharapova ha centrato la sua terza finale al Roland Garros dove ha trionfato nel 2012 battendo Sara Errani. Lo ha fatto superando in tre set la ventenne canadese Eugenie Bouchard, testa di serie numero 18: 4-6 7-5 6-2 dopo due ore e 27 minuti.
Bionde, bellissime ed entrambe da far girare la testa. E con un tennis tanto simile da sembrare una il clone dell’altra. Sul “Philippe Chatrier” si è assistito ad un match a specchio tra due rivali che spingono su ogni palla tra un gridolino e l’altro. Il primo set lo ha vinto la giovane canadese di Montreal: 3-1 per lei, 4-4, poi l’allungo e 6-4. Nel secondo in fuga c’è andata Sharapova, che però sul 5-2 si è come “inceppata” subendo la veemente rimonta di Bouchard. Sul 5-3 al servizio Masha ha anche avuto tre set point: i primi due li ha sprecati con altrettanti doppi falli (9 in totale), il terzo con un errore di rovescio. Poi lo scatto e 7-5.
Durissima anche la terza e decisiva partita in cui Bouchard ha però pagato la tensione. Il primo break, a favore della russa, è arrivato al quarto gioco: 3-1 su una sbracciata al volo di diritto della canadese in rete. Ancora un brutto errore della Bouchard (un’inguardabile volée di diritto larga) le ha consegnato il game del 5-2. Quindi ancora un break e 6-2 finale al quinto match point su una palla che è schizzata sulla riga. C’è un dato numerico a favore di Sharapova che impressiona: nelle ultime 19 volte in cui ha giocato il terzo set sulla terra rossa ha sempre vinto.
Genie, come a Melbourne, si è fermata in semifinale confermandosi prima canadese ad arrivare così in alto in uno Slam dal 1984, quando fu Carling Basset-Seguso a raggiungerli agli US Open. Nell’altra semifinale ci sono di fronte la rumena Simona Halep, testa di serie numero 4, e la tedesca Andrea Petkovic, numero 28.