Neanche un italiano tra i 20 difensori
più forti del mondo: la fine di un'era

Neanche un italiano tra i 20 difensori più forti del mondo: la fine di un'era
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Mercoledì 26 Novembre 2014, 17:29 - Ultimo aggiornamento: 18:37
ROMA - Nella lista dei venti migliori difensori della Fifa neanche un italiano. E dire che una volta l'Italia era la loro "casa" Mamma ho perso il difensore. Sembra un film invece è la realtà del calcio italiano soprattutto dopo che la Fifa e il sindacato internazionale dei calciatori hanno scelto di non inserire alcun italiano rappresentante del ruolo nella top 20 per la squadra ideale 2014.



La riflessione che ne consegue è quanto mai elementare: l'Italia non è più un Paese per difensori. Ne è passato di tempo da quando gli allenatori facevano 'francobollarè le punte avversarie, nel tentativo di bloccare sul nascere ogni iniziativa, evitando ogni tipo di problema.



L'essenzialità preferita all'estetica. Erano i tempi del Padova di Rocco, dell'Inter di Herrera ma anche del Trap, che poi divenne ct azzurro. O di Cannavaro, capitano della nazionale campione del mondo nel 2006, epigono di una generazione e Pallone d'oro. Squadre e allenatori che non andavano troppo per il sottile. Sacchi era lontano anni luce.



"La Fifa è stata ingrata con l'Italia, ma è il ricambio generazionale e le conseguenze dell'abbandono della marcatura a uomo per la zona", dice Giovanni Trapattoni, grande saggio del calcio italiano. Guai ad affibiargli l'etichetta di difensivista, lui che - ricorda - schierava in contemporanea Platini, Boniek, Rossi e Bettega nella Juve.



"Ma se i difensori italiani non sono più nella lista dei migliori, nessuna sorpresa - gli fa eco Sergio Brio, difensore della sua Juve - È finita una scuola". A Trapattoni, in ogni caso, la classifica della Fifa non va giù, "perchè non è vero che siamo così scarsi in difesa".



Tesi in parte anche condivisibile, se è vero che nella top 20 Fifa c'è per intero la difesa del Brasile trafitto sette volte dalla Germania nella semifinale mondiale. "Di buoni difensori in Italia ce ne sono - prova ad aggiungere Trapattoni-: mi vengono in mente Chiellini o Ranocchia. Certi premi vengono assegnati in base a criteri geopolitici. Nel nostro campionato c'è sempre stata l'abitudine a neutralizzare grandi attaccanti, perchè i grandi attaccanti ci sono sempre stati....".



Ed è forse questa una prima spiegazione del vuoto di generazione. "Certo, stiamo pagando questo ricambio generazionale, ma non solo: è anche un problema di abitudine e di cultura che sta cambiando - prosegue Trap - Il gioco a zona ha contribuito a modificare certi atteggiamenti, non solo l'assetto tattico".



Dalla partita pareggiata a Mosca dalla Roma arrivano altri pretesti per affermare che sono cambiare certe strategie. "Ieri Garcia ha schierato due centrocampisti sulla fasce - spiega Trapattoni - e questo dà l'idea di come siano cambiate le cose. L'atteggiamento, però, è importante, si pensa a costruire gioco, è anche un problema di attitudine dei calciatori".



Non si dice sorpreso Sergio Brio: per l'ex difensore della Juventus Sergio Brio, pilastro della difesa bianconera che vinse tanto negli anni Ottanta, è un fatto normale l'assenza di calciatori italiani o che giocano in Italia. L'esclusione degli italiani è dovuta anzitutto al fatto che nel campionato di serie A "c'è penuria di difensori e di portieri" sottolinea Brio, oggi 58enne spesso impegnato come commentatore televisivo di eventi sportivi, e che ha al suo attivo con la maglia della Juventus, la vittoria di 4 campionati, una Coppa dei campioni e una Intercontinentale e numerosi altri titoli.



Secondo l'ex campione juventino "da tempo manca da noi la scuola di difesa che c'era una volta e da cui sono usciti Cannavaro, Ferrara, Vierchowod e anche Brio stesso".



"Il calcio italiano - ha concluso l'ex giocatore della Juventus- è molto cambiato in questi anni e la cura della difesa è andata via via calando, così anche in quel ruolo sono venute a mancare nel tempo anche le figure di rilievo. Non mi sorprende che non ci siano difensori italiani nella lista Fifa".






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