Ex zuccherificio, la capogruppo Pd dimissionaria: «Sono stata insultata in maggioranza, salute non negoziabile»

Ex zuccherificio, la capogruppo Pd dimissionaria
Ex zuccherificio, la capogruppo Pd dimissionaria
di Lorenzo Furlani
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Venerdì 19 Aprile 2024, 03:20 - Ultimo aggiornamento: 11:31

FANO C’è un clima pesante all'interno dell’amministrazione comunale di Fano in questo ultimo scorcio di consigliatura, che ha portato mercoledì sera Agnese Giacomoni a rassegnare le sue dimissioni da capogruppo del Pd.

La corsa per arrivare all’adozione definitiva del piano regolatore generale con l'esame di tutte le osservazioni prima della convocazione dei comizi elettorali (oltre la quale la legge ammette solamente atti improrogabili e urgenti) porta con sé un carico di tensioni. Ci sono in gioco forti interessi economici e politici che premono sulle espressioni di dissenso interne al centrosinistra. 

Le critiche pubbliche

A farne le spese è stata Agnese Giacomoni, che aveva espresso pubblicamente una posizione critica sulle previsioni urbanistiche per l’ex zuccherificio, dove si intende realizzare un polo logistico per l’iniziativa assunta in extremis dal sindaco, azzerando la precedente pianificazione partecipata per l’area con l’eliminazione del divieto per le industrie insalubri di seconda classe.

Divieto presente nel Prg in vigore che non è stato applicato per l’autorizzazione del 2016 della torrefazione in via della Pineta, con un’interpretazione burocratica dell’ufficio che rinvia tale divieto al piano attuativo del comparto aggirando di fatto la raccomandazione dell’Asur, per la valutazione ambientale strategica del Prg del 2009, affinché tutte le industrie insalubri fossero escluse in prossimità della scuola.

L'accusa politica

«La salute dei cittadini è un bene non negoziabile» è il concetto affermato da Giacomoni che ha provocato reazioni disordinate nella riunione di maggioranza dell’altra sera perché va in conflitto con l’adozione del Prg. 

«Quando il segretario comunale del Pd Minardi - racconta Giacomoni -, puntandomi contro il dito, mi ha chiesto come voterò e io ho detto: vediamo come va il voto sulle osservazioni dei cittadini per l’ex zuccherificio, sono stata insultata da Nicolelli, altri hanno dato in escandescenze o mi hanno riso il faccia.

Io e Lucioli siamo stati messi di fronte a una specie di inquisizione, tanto che lui ha deciso di non venire più in consiglio e io mi sono dimessa da capogruppo».

«Il paradosso assurdo»

«È un paradosso assurdo la parabola sull’ex zuccherificio di questa amministrazione Seri, che è partita nel 2015 annullando la variante Aguzzi in difesa dei piccoli commercianti e che ora autorizza il polo logistico, che va a penalizzare la salute dei residenti. Questa non è una politica di sinistra e a me non interessa se ci sono le campagne elettorali e si vogliono gratificare gli imprenditori generosi».

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