Ascoli Picchio promosso in serie B
Il Teramo getta ombre sulla sentenza

Ascoli Picchio promosso in serie B Il Teramo getta ombre sulla sentenza
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Domenica 30 Agosto 2015, 20:53 - Ultimo aggiornamento: 31 Agosto, 15:45

ASCOLI - “Si è capito che l’Ascoli doveva salire”.

Queste parole pronunciate dal presidente del Teramo, Luciano Campitelli, pochi minuti dopo la sentenza della corte federale, forse nascondono qualcosa di più.

E spiegherebbero il giallo: le ore convulse prima della decisione definitiva del collegio presieduto da Gerardo Mastrandrea sembrano avvolte nel mistero. I giudici sabato sono rimasti chiusi in camera di consiglio per molto tempo, ben più di quanto preannunciato. Il motivo sarebbe da ricondurre a qualche diversità di vedute proprio sul caso Savona-Teramo.

E nell’ambiente teramano intorno alle 16 del pomeriggio di sabato, da indiscrezioni si aveva il sentore che la condanna per il club abruzzese sarebbe stata addirittura la Serie B con una penalizzazione di 4 punti.

Da quel momento sono iniziati i preparativi dei festeggiamenti in città: poi qualcosa sarebbe accaduto.

A Teramo non se lo saprebbero spiegare, ma ipotizzano che un intervento dall’alto da parte della federazione possa aver stoppato sul nascere la volontà di mantenere il Diavolo in B.

In questo modo troverebbe soluzione anche il lungo ritardo dell’ufficialità delle sentenze, ma quel che è certo è che la festa preparata è poi desolatamente saltata. Gli attimi in cui Campitelli accoglie la notizia del Teramo in Lega Pro sono confusi: in attesa della sentenza il numero uno teramano si trova sul campo dello stadio Bonolis, dove la squadra si era da poco allenata, circondato dai tifosi biancorossi.

Prima la fiducia, poi una telefonata spezza le speranze. Il presidente apprende la quasi certezza del responso e scuote la testa e va a sedersi su una panchina: “Lega Pro e sei punti di penalizzazione. Ormai è fatta, manca solo l’ufficialità”, spiega ai sostenitori.

Intanto da Teramo non vogliono mollare e sembrano pronti a provarci ancora attraverso altre vie extra calcistiche. Poco dopo l’ufficialità il sindaco Maurizio Brucchi definisce “aberrante” il pronunciamento, poi è il turno del presidente della Provincia Renzo Di Sabatino, il quale non si sottrae alla oramai vecchia litania: “La sentenza della corte sportiva getta un’ombra ingiusta su una vittoria che il Teramo aveva indubitabilmente conquistato sul campo”, spiega ai media abruzzesi.

“Questa situazione rischia di marchiare una città e una provincia: dobbiamo cercare di conquistare subito la serie B. La squadra è già buona, l’allenatore molto bravo. Io andrò subito a comprare il mio abbonamento”. Ma la situazione in casa biancorossa non è certo delle migliori. La Lega Pro consente alla società di mantenere il parco giocatori, a differenza della retrocessione in Serie D, però adesso si dovrà fare i conti con l’inibizione di Campitelli per tre anni: “Non lo so cosa farò, sto andando in crisi. Rimettere solo soldi per poi essere trattato così? Sono distrutto”, dichiara nella tarda serata di sabato.

Il presidente biancorosso si trova fermo a un bivio: nominare subito un nuovo amministratore o pensare di passare la mano a un’altra proprietà?

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