«Spagnoli può fare l'Artistico del '95». "Ciccio", ex attaccante di Ancona e Pescara, fa le carte al derby di domenica

«Spagnoli può fare l'Artistico del '95». "Ciccio", ex attaccante di Ancona e Pescara, fa le carte al derby di domenica
«Spagnoli può fare l'Artistico del '95». "Ciccio", ex attaccante di Ancona e Pescara, fa le carte al derby di domenica
di Peppe Gallozzi
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Venerdì 19 Aprile 2024, 01:00 - Ultimo aggiornamento: 20 Aprile, 09:55

Professione bomber di provincia. E come ogni cannoniere che si rispetti, sono state tante le tifoserie fatte gioire con i suoi gol. Edoardo Artistico, per tutti “Ciccio”, di Ancona e Pescara ne sa qualcosa. Intanto, a distanza di pochi mesi (nel 1994, in piena sentenza Bosman), ha vestito le maglie di entrambe le squadre. Ma poi, particolare non di poco conto, un derby dell’Adriatico in favore del Cavaliere armato lo ha risolto in prima persona. A suon di reti, giusto per rimanere fedele alla propria tradizione.

 
Artistico, lo ricorda quel derby?
«Come fosse ieri.

Novembre del 1995, una partita importante. Terminò 0-3 e realizzai una doppietta per l’Ancona. Un bel momento data la rivalità anche se quel campionato, per noi, si concluse male con la retrocessione. Un altro lo realizzò Giacomo Modica. Avevo indossato la maglia del Pescara, anche se per pochi mesi, segnando ai dorici. Potete immaginare la reazione del pubblico».

La racconti.
«Esultai tantissimo e non me lo perdonarono. Iniziarono a fischiarmi e contestarmi dagli spalti, paradossalmente durante la carriera il Pescara è stata una delle mie vittime più gettonate sotto porta».

Ancona, invece, cosa ha significato?
«Il trampolino di lancio per giocare in Serie A con Perugia e Torino. Ma Ancona ha rappresentato anche due campionati di B con 56 presenze e 26 reti. Peccato quella retrocessione nel 1995-1996 dove cercai di far di tutto per evitarla con 20 centri. Avessi potuto barattarla con la salvezza sul campo lo avrei fatto».

Pescara-Ancona, oggi. Un incrocio tra deluse.
«Per entrambe non è certo una stagione da ricordare. Il Pescara può rifarsi con i playoff, magari aiutandosi con l’arrivo di Cascione in panchina che ha riportato un po’ di tranquillità. L’Ancona si gioca la permanenza in Serie C, deve evitare i playout, non ha scelta. A proposito di allenatori, l’esperienza di Boscaglia può recitare un ruolo determinante».

Quali sono stati gli errori commessi?
«Ogni tanto si fa fatica a comprendere il materiale umano con cui si lavora. Sicuramente nella programmazione di entrambe, in termini di allestimento della rosa, qualche sbaglio c’è stato ma la Serie C è un torneo strano».

In che senso?
«La qualità complessiva è molto bassa, imparagonabile a quella del passato. Bisogna saper scegliere, le certezze sono sempre di meno e, dall’altro punto di vista, non si può scommettere troppo sui vari profili. Però una cosa voglio dirla».

Prego.
«Entrambe hanno capito di aver sbagliato. Il prossimo anno, se tutto andrà come dove andare, sono certo che lo slancio sarà diverso. A livello di tifoserie sono due grandi piazze, i numeri lo dimostrano».

Domenica che gara si attende?
«Una sfida molto complicata, in particolare per l’Ancona. Serve un’impresa per andare a sbancare l’Adriatico in particolare in un contesto dove il Pescara ha già concesso tanto. I dorici non dovranno sbagliare nulla, soprattutto in difesa».

Chi potrebbe risolverla?
«Da parte dell’Ancona senza dubbio Alberto Spagnoli. Lui potrebbe fare come ho fatto io nel 1995, timbrando una vittoria pesante. Detto questo auguro il meglio a entrambe, sono certo che torneranno in alto nel giro di poco».

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