ANCONA - La droga arrivava a fiumi dall’Olanda e dal Belgio, nascosta nelle auto con marchingegni particolari, come pulsanti sul cruscotto in grado di sbloccare doppifondi invisibili, degni delle migliori spy stories. In due anni e mezzo, a più riprese, sono stati sequestrati oltre 50 chili di cocaina e ricostruiti traffici di droga per circa 700 chili e un valore potenziale di 35 milioni di euro.
La task force
Un centinaio i militari della Guardia di Finanza di Ancona impegnati nella maxi operazione “Doppio Gioco” che, con il supporto del Servizio centrale di investigazione sulla criminalità organizzata (Scico), del Gico del Nucleo di polizia economico-finanziaria e dei colleghi di Albania, Belgio e Spagna, ha portato nelle ultime ore a 12 arresti, 22 denunce e al sequestro di beni per oltre un milione di euro, dopo altri 8 arresti avvenuti in passato nel corso delle indagini partite da un altro filone d’inchiesta riguardante un ex collaboratore di giustizia campano.
La ricostruzione
Le fiamme gialle, coordinate dalla Direzione distrettuale antimafia di Ancona, hanno smantellato l’associazione a delinquere finalizzata al traffico internazionale e allo spaccio di stupefacenti composta da italiani e albanesi, utilizzando moderne tecniche investigative per decodificare messaggi criptati da speciali app.
I pusher
A loro volta, i broker smerciavano la droga a una serie di pusher al dettaglio. I 12 arresti delle ultime ore hanno riguardato 2 italiani (incluso un 37enne di Fano) e 10 albanesi, due dei quali di Frosinone, dove lo spaccio si era spostato durante la pandemia. Tra i maxi sequestri, i 21,5 kg di cocaina trovati, il 6 gennaio 2022, nell’auto di uno dei fedelissimi a Porto Sant’Elpidio.