Rifiuti, la gestione lievita di 1,7 milioni. Per la Tari ad Ancona scatta un rialzo del 7,45%

Spese a 22,7 milioni. Zinni: «Ok alle agevolazioni da regolamento». Gitto (Anconambiente): «È l’inflazione»

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di Maria Cristina Benedetti
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Martedì 23 Aprile 2024, 02:40 - Ultimo aggiornamento: 13:11

ANCONA L’effetto domino s’insinua nel cassonetto dell’immondizia. Le spese di gestione dei rifiuti - un'alleanza tra Anconambiente, che mette sul piatto 18milioni per la raccolta di urbani e speciali, e Comune, con 4,5 milioni - sono lievitate di 1,7 milioni. Inevitabile è il moto successivo: la tassa, collegata al servizio, cresce del 7,45%. Un aumento passato, ieri mattina, in commissione Bilancio, la Quinta, con lo schema che segue: la prima rata, quella di maggio, che corrisponde al 50% del dovuto dell’anno scorso, resterà invariata; a dicembre arriverà il conguaglio generato dalle nuove tariffe. Il sì compatto della maggioranza, contrapposto al diniego dell’opposizione, è il preludio del prossimo passaggio in Consiglio comunale, sulla cui data non v’è ancora certezza.

Il piano

Definisce il contesto dell’adeguamento dell’imposta sulla spazzatura, Giovanni Zinni. «Ogni due anni – è la voce dell’assessore al Bilancio – va aggiornato il piano economico finanziario. Con questo documento prendiamo atto anche dei dati sui rifiuti e li trasmettiamo all’Ato, l’Ambito territoriale ottimale, che a sua volta determina la tariffa che si approva». Procede di scorporo: «Dei 18 milioni con cui Anconambiente, partecipata di Palazzo del Popolo, interviene nella raccolta, 10 milioni sono destinati agli investimenti, il resto va nella gestione». Ribadisce i 4,5 milioni messi in campo dal Comune e tira le somme che compongono il costo complessivo: 22,7 milioni, a fronte dei precedenti 21.

Su un punto ci tiene a precisare, l’assessore: «Questo biennio non l’abbiamo cominciato noi. L’orientamento della giunta, oltre a dover stare dentro questo percorso tecnico, e prendere atto che la formazione della tariffa sarà determinata dall’Ato, è quello di comunicare i nuovi modelli previsti. Altro non possiamo fare». Zinni arriva al corollario delle agevolazioni, e s’impegna: «Non andremo a intaccare quelle attuali, collegate alle fasce di reddito, previste dal regolamento. Verranno, al contrario, annullate quelle che erano conseguenza del Covid». Precisa: «O modifichiamo le regole oppure ci giocheremo la partita, politicamente, quando entrerà in vigore la tariffa puntuale, ovvero il sistema che consentirà di introdurne una nuova, in parte calcolata in base alla reale produzione di rifiuto conferito dall’utente».

Il calcolo

Arriva al nucleo dei rialzi, Antonio Gitto. «Le spese di gestione dei rifiuti - dettaglia il presidente di Anconambiente - sono lievitate di 1,7 milioni per via dell'adeguamento all'inflazione: nel caso di società impegnate sul fronte dell'igiene ambientale è superiore al 10%». Spiega il perché: «Viene misurato sui prezzi del 2021, che è stato l’anno boom per i rincari dell'energia». Un'altra prova che dall’effetto domino non si sfugge.

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