SENIGALLIA - Riapre il reparto Covid, individuato nei locali dell’ex Ortopedia. E’ quanto emerso dopo una seduta fiume di ieri, tra il direttore sanitario e i primari dei vari reparti, coinvolti dalla riorganizzazione che partirà oggi. Prevede l’accorpamento della Lungodegenza con la Medicina. Verranno quindi eliminati i 14 posti letto della Lungodegenza, che sarà ricompresa nei 32 della Medicina. Al posto della Lungodegenza verrà trasferita la Medicina d’urgenza, che si sposterà dall’ex Ortopedia. Sorgerà qui il reparto Covid. Potrebbe aprire a ridosso di Natale ma ancora non c’è una data certa.
L’avvio
Oggi scatteranno le grandi manovre ma spostare i degenti richiederà dei giorni. Il reparto Covid potrà ospitare fino a 14 positivi ma al momento l’obiettivo, anche in considerazione del personale a disposizione, è di arrivare a 10. «Purtroppo il direttore Guidi mi ha informato che era necessario aprire il reparto Covid – spiega il sindaco Massimo Olivetti – il Pronto soccorso non può farsi carico di oltre 8 positivi, numero che ormai da diversi giorni viene quasi sempre raggiunto».
I numeri
Anche ieri il numero oscillava tra 7 e 8. Alcuni vengono anche dimessi. La maggior parte è non vaccinata come gli ultimi due arrivati. Si tratta di un 82enne di Ostra Vetere, che era già andato al Pronto soccorso nei giorni scorsi ed è tornato con difficoltà respiratorie, oltre ad una 42enne di Trecastelli che si sentiva molto debole. È diventato invece un caso, che stanno monitorando, il vaccinato con tre dosi risultato positivo ma asintomatico. Sembra non ce ne siano altri in tutta la regione e forse anche fuori. È un 42enne senigalliese arrivato al Pronto soccorso domenica con un trauma cranico, dopo una caduta in casa. Tre giorni prima aveva fatto la terza dose ed è risultato positivo dal tampone che viene fatto a chiunque arrivi in reparto. Non ha alcun sintomo riferito al Covid. «Mi hanno informato di questa stranezza» aggiunge il sindaco che, rispetto a chi va in giro invece di stare in quarantena, aggiunge: «Ricordo che è un obbligo di legge restare a casa se in quarantena oltre ad essere atteggiamento gravissimo, da irresponsabili». Si tratta soprattutto di casi riferiti alle scuole, bambini che escono invece di stare a casa.
Le scuole
Riguardo alle scuole ieri cinque professori hanno scritto una lettera aperta in cui lamentano la gestione del Covid da parte di Asur, Comune e Regione. «Rispondo per quanto riguarda il Comune – interviene Olivetti – ho attivato un Coc sanitario e sulla scorta del verbale emerso si è deciso di non chiudere la scuola.