Juve, Allegri: «Se trovo la situazione giusta, non mi fermo»

Allegri
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Lunedì 20 Maggio 2019, 00:03 - Ultimo aggiornamento: 00:12
L'anno sabbatico è solo l'opzione di scorta per Allegri che, nella notte dell'addio al pubblico juventino, fa capire di essere pronto a ricominciare subito. Ovviamente su un'altra panchina. In Italia o, chissà, all'estero. «Come non so chi sarà a prendere il mio posto, ancora non conosco la mia prossima squadra» spiega il tecnico bianconero che non vuole dare ulteriori indicazioni sul suo futuro. «Se c'è la situazione giusta alleno, sennò sto fermo. Ora vediamo cosa succede, la vita piena di imprevisti: l'importante è scegliere la cosa giusta». Così Allegri ai microfoni di Sky Sport. L'allenatorei ha poi rivelato di aver saputo che non avrebbe allenato la Juventus la prossima stagione «venerdì mattina. Giovedì sera sapevo di non essere più l'allenatore della Juve dopo la riunione, ma non me l'avevano detto».

FUTURO DA SCRIVERE
«Chi dopo di me? la Juventus prenderà sicuramente un allenatore all'altezza». Allegri non aiuta a capire l'identikit del suo successore sulla panchina bianconera. Quanto al suo futuro, «se arriverà una proposta interessante bene, altrimenti starò fermo un anno». Il tecnico per ora saluta il pubblico dell'Allianz «l'abbiamo fatto con una grande partita, per celebrare gli otto scudetti» e torna sull'uscita dalla Champions, unico suo rammarico: «Siamo arrivati al doppio confronto con l'Ajax in condizioni anomale - ha è stato sottovalutato il fatto che dopo la partita di Madrid ho dovuto mettere al riparo il campionato».
Si chiude dunque un lustro di vittorie, una decisione sofferta del presidente Agnelli maturata negli ultimi giorni: «Ho capito che per il bene della Juve era giusto finire, dopo la riunione di giovedì sentivo di non essere più l'allenatore. Non me l'ha anticipato nessuno, era una sensazione». Il passaggio di testimone è ancora incerto, il successore di Allegri è ancora avvolto nel mistero al pari del futuro del tecnico. L'unica certezza è l'eredità tecnica dell'allenatore livornese: «Lascio un'ottima squadra, composta da ottimi calciatori. Pronta a rivincere in campionato e a provare a vincere la Champions, l'ambiente è cresciuto dal primo giorno che sono arrivato». Nessuna chiamata da Boston, proveniente da Pallotta, nessun ricamo sulla panchina del Real Madrid, «che ha un grandissimo allenatore come Zidane», ma la consapevolezza di poter attendere le migliori opportunità che proporrà il mercato. «Vado agli scogli piatti, a Livorno, dove c'è un bel mare e prendo il sole - ha scherzato -. Sono arrivati tanti messaggi, mi hanno fatto molto piacere».
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