Ecco le nuove stelle del mondo
Da Campbell a Rodriguez e Griezmann

Ecco le nuove stelle del mondo Da Campbell a Rodriguez e Griezmann
di Benedetto Saccà
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Venerdì 27 Giugno 2014, 11:53 - Ultimo aggiornamento: 13:21
ROMA - Il Mondiale la festa del calcio per definizione. Una festa democratica, certo. E, così, chiunque può ritagliarsi uno spicchio di notorietà, un angolo di paradiso, un titolone da conservare, perfino una storia da raccontare, chissà, un giorno ai nipotini. Il Mondiale brasileiro, per dire, è stato finora di sicuro la rassegna delle nazionali sudamericane, dei singoli più che dei collettivi, delle stelle brillanti attuali e delle stelline luminose future. Ecco, allora, una planata verso il pianeta delle sorprese, la terra abitata dai giocatori sconosciuti al grande pubblico ma divenuti protagonisti della ribalta Mondial facendo. Colombia, Ecuador, Costa Rica, Francia, Belgio. Le gemme impensabili, del resto, fioriscono ad ogni latitudine, specie nelle terre di confine (calcistico): e crescono con la leggerezza di chi indovina capolavori in serie senza neppure saperlo. La Coppa adesso sembra incoronare il nome noto, Messi, Neymar e van Persie, eppure la marea della novità sale irrefrenabile, si ingrossa e, soprattutto, ruba la scena al primattore di fama.



COLOMBIA IN VOLO

Oggi, si sa, il torneo riposa dopo aver sfrecciato per 48 partite: già domani, però, il Brasile e il Cile inaugureranno la fase finale, il momento dell’emozione montante. Sì, il Cile: ora, e non da ora, insomma, il tempo del rinnovamento è arrivato. Il 18 giugno la Roja, ad esempio, ha affrontato la Spagna campione. Iniesta? Xavi? Fabregas? Macché, Vargas e Aranguiz hanno letteralmente sbriciolato le Furie rosse spettinando il baffo di del Bosque. Due marcatori inediti, diremmo, visto che il primo ha trascorso l’ultima stagione al Valencia, mentre il secondo è piovuto direttamente dall’Internacional di Porto Alegre. A voler estendere la panoramica all’intero Sud America, poi, James Rodriguez e Jackson Martinez, Monaco e Porto, hanno scaldato i motori e hanno trascinato la Colombia agli ottavi di finale offrendo gol e assist, invenzioni e virtuosismi.



VALENCIA CHI?

E non basta, ci mancherebbe. Nessuno o, meglio, solo qualche direttore sportivo probabilmente conosceva il nome di Enner Valencia dell’Ecuador. No, non parliamo di Antonio Valencia, l’ala del Manchester Utd: questo, Enner per l’appunto, fino a qualche settimana fa ha indossato la maglia del Pachuca, Messico, forse vestirà i colori dello United a breve ma intanto ha già firmato tre gol mondiali. Imprendibile. Quanto alla Costa Rica, meraviglioso e meravigliante il talento di Joel Campbell e di Bryan Ruiz, detto la «comadreja», la donnola, per l’aggressività e per la rapidità proclamate in ogni partita. Per la verità Campbell si era presentato al grande pubblico nella scorsa Champions League siglando un bel gol contro il Manchester Utd: Joel, d’altronde, gioca nell’Olympiakos ma è in prestito dall’Arsenal, dimostratosi dunque piuttosto miope nel lasciarlo partite senza remore.



SUPER ANTOINE

Sul versante europeo, la palma del migliore la merita senz’altro la punta francese Antoine Griezmann, classe ‘91, uno dei migliori giovani del continente, dotato di un corredo tecnico nobile, di una visione del gioco impareggiabile e di una velocità superiore. Deschamps non lo vuole caricare di pressioni eccessive: certo la Real Sociedad faticherà a tenerlo a lungo. Interessante, fra l’altro, il belga Origi, classe ‘95, autore di una rete. Dello svizzero Shaqiri, all’opposto, si erano intuite le potenzialità nelle ultime stagioni della Budesliga: tre reti contro l’Honduras e via, gli elvetici hanno saltato l’ostacolo del girone. Il nigeriano Ahmed Musa e l’ivoriano Wilfried Bony sono, invece, le note liete provenienti dall’Africa: hanno realizzato due gol ciascuno ma soltanto il primo è riuscito ad accreditarsi per gli ottavi. Se non altro Ahmed e Wilfried, 22 e 26 anni, tessere del Cska Mosca e dello Swansea, hanno attirato le attenzioni del pubblico e degli osservatori. Così come Brooks, classe ‘93, americano con passaporto tedesco: un sigillo contro il Ghana ed ecco conosciuti il profumo della vittoria e il passo della soddisfazione.
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