Civitanova annulla 8 match point
ed elimina i campioni del Kazan

Civitanova annulla 8 match point ed elimina i campioni del Kazan
di ​Vanni Zagnoli
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Martedì 27 Novembre 2018, 21:21 - Ultimo aggiornamento: 21:23
Con Diego Cantagalli in campo, uno dei figli di Luca, Civitanova supera per 3-2 lo Zenit Kazan e lo elimina dal mondiale per club. I russi avevano battuto la Lube per 3-0 nella finale di un anno fa e anche a maggio, per 3-2, con una rimonta impossibile. Anche in Polonia è stata una partita incredibile, con lo Zenit sempre a condurre: 20-25, 25-22 il secondo parziale per i marchigiani, 24-26, 23-25 il 2-2 della squadra di Medei, che poi chiude per 19-17, annullando la bellezza di 8 matchpoint.

Esulta Juantorena, autore dei punti chiave e se stasera il Fakel del salentino Camillo Placì batte il Belchatow di Roberto Piazza la Lube è già in semifinale, nel girone più difficile. Intanto, è come se l'Italia si fosse presa la rivincita anche del 2-3 subito dalla Russia nella seconda fase del mondiale, a Milano.

I russi partono con il muro di Samoylenko su Sokolov. Bruninho aziona l’opposto bulgaro ma emergono problemi in ricezione. L’ace di Mikhaylov e i due di Ngapeth portano al 9-14. La Lube non trova efficacia in battuta e concede il primo parziale, come da pronostico. Un triplo muro su Juantorena sigla il break dello Zenit nel secondo parziale, è proprio l’azzurro nato a Cuba a firmare la parità a quota 11. La regia di Bruno è precisa, meno il gioco dei russi. Cester al servizio propizia il +3 di Sokolov, sul 22-19 Ngapeth e un errore di Leal alimentano la rimonta, frustrata da Simon, il migliore. I muri di Sokolov e Stankovic illudono l’ex Macerata, Ngapeth e Mikhaylov firmano la parità a 5. Bruno si ferisce alla mano destra in un recupero contro le pubblicità a bordo campo, entra D’Hulst, già decisivo nel colpo recente, a Modena, in campionato. Il 13 pari è a muro, di Volvich su Sokolov. La battuta dell’americano Anderson, che anni fa si fermò per una stagione causa depressione, e il diagonale fuori di Sokolov sanciscono il 16-18. Al centro, la Lube è indomita, con Cester e Simon, sorpassa. Ngapeth in battuta pareggia, il muro di Likhosherstov su Sokolov offre il setpoint, chiude al secondo tentativo Anderson, sempre a muro, sull’opposto.

La partita resta di notevole livello, sul piano del pathos. Nel quarto parziale rientra Bruno con la mano fasciata. Anderson porta tre punti di margine, Leal trova la parità a 12. Lo statunitense a muro spinge avanti lo Zenit, i marchigiani però arrivano sul 24-21 e raggiungono il tiebreak, con Sokolov. 

Mikhaylov rimane il trascinatore dei campioni del mondo uscenti, sul 5-6 esce però Volvich, tenendosi la coscia sinistra. L’ace di Butko segna il +3 dei russi, che sembrano tranquilli. Tantopiù sul 9-14. In battuta c’è il belga D’Hulst, Simon annulla il primo setpoint. Medei effettua il classico doppio cambio per alzare il muro, con D’Hulst e Diego Cantagalli. Ngapeth manda fuori, Simon atterra due primi tempi, per il 13-14, si avvia a diventare il miglior centrale al mondo. Mikhaylov manda fuori, Civitanova in parità concede un punto a Ngapeth. Restano in panchina Sokolov e Bruno. Mikhaylov è salvato da un tocco minimo, a muro, altrimenti avrebbe sbagliato ancora. Juantorena annulla un altro matchpoint, vanno in rete i servizi di Simon e di Butko. Che si vede fischiato un fallo da seconda linea. Batte Cantagalli junior, difende Balaso e Juantorena chiude da posto 2. 

Verbov si arrabbia con l’italocubano, anche Ngapeth se la prende parecchio. Lo Zenit Kazan non è abituato a perdere, viene eliminato. Giovedì si chiude il girone con la sfida fra i biancorossi e il Fakel.

Domani alle 17,30 (Raisport) Trento contro Sada Cruzeiro, la squadra brasiliana battuta dai trentini nell’ultimo mondiale per club vinto. Era il 2012 e da allora ha vinto il Sada per tre volte, una i russi del Belgorod e una lo Zenit.

Lunedì sera, avevano vinto sia Trento (3-0 sugli iraniani) che Civitanova, 3-1 sul Belchatow. Esultano i tifosi marchigiani e il ds Beppe Cormio, che ha creato questa meraviglia.




 
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