Buffon, addio Juve ma non al calcio: «Ho varie offerte». Inseguirà ancora la Champions? Live Tweet

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Giovedì 17 Maggio 2018, 11:44 - Ultimo aggiornamento: 16:49

È arrivato il giorno di Gigi Buffon, che in una conferenza stampa all'Allianz Stadium ha svelato il suo futuro, alla fine di una stagione che lo ha visto di nuovo campione d'Italia. Il portiere e capitano bianconero, 17 stagioni alla Juventus, è stato anticipato da un breve intervento del presidente Andrea Agnelli, che ha subito tagliato la testa al toro: il portiere titolare l'anno prossimo sarà Szczesny. «Grazie di cuore per questi 17 anni, a Gigi Buffon», «l'anno prossimo prossimo il portiere della Juventus sarà Szczesny», ha detto Agnelli. «I suoi numeri sono pazzeschi, con la Juve ha vinto 26 trofei, giocato 17 stagioni straordinarie, qualsiasi decisione prenderà avrà il mio pieno supporto». 

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"ULTIMA PARTITA CON LA JUVE" Poi ha preso la parola Gigi: «Ringrazio il presidente, che a parte il ruolo istituzionale che ricopre è per me qualcosa in più: abbiamo un rapporto unico di vicinanza, condivisione e amicizia», le sue prime parole. «Per me è una giornata piena di emozioni, ma ci arrivo con serenità e felicità, figlie di un percorso straordinario che ho avuto la fortuna di poter condividere con tante persone che mi hanno voluto veramente bene. Questo bene l'ho percepito, giorno dopo giorno, e per questo bene ho lottato e ho fatto del mio meglio. Sabato sarà la mia ultima partita con la Juventus: è il modo migliore per finire questa grandissima avventura».
 


«Credo nonostante l'età di aver messo in campo sempre prestazioni di alto livello, di cui sono orgoglioso, e non era scontato che succedesse. Nel 2001 la Juve prese un talento straordinario, e se questo talento si è tramutato in campione è perché è la Juve che ha fatto sì che ciò accadesse: mi hanno fatto fare uno step in convinzione e mentalità. Ho la totale convinzione che se a 40 anni sono ancora qua, è merito della Juve e del suo approccio al lavoro, totalmente diverso da altre parti nel mondo».
Ma quale sarà il futuro di Buffon? «Fino a 15 giorni fa ero certo di smettere - ha detto - ma ora ho delle proposte sia per continuare a giocare sia per fare il dirigente, la più importante è proprio dalla Juventus. Mi prendo i prossimi giorni per riflettere e per prendere una decisione». «Avevo temuto di arrivare alla fine della mia avventura da sopportato o sa giocatore che aveva fuso il motore, posso dire che non è così e ne sono orgoglioso».
Se continuerà a giocare, comunque, non lo farà in Serie A: «A parte i sogni di bimbo come giocare col Genoa o un ritorno al Parma, ipotesi romanzate, posso dire che non giocherò con un'altra maglia in Italia - ha specificato - Per il futuro? Sono un incosciente, ma non ho paura. Vivo per queste cose, vivo per togliermi da zone di comfort e andarmi a misurare in avventure più complicate che non conosco. Questo è un modo per formarsi e pesarsi maggiormente: le sfide non mi hanno mai fatto paura. Ma non voglio finire la carriera in campionati minori».
Buffon è tornato anche sulle sue frasi al veleno contro l'arbitro dopo l'eliminazione in Champions League ad opera del Real Madrid, al Bernabeu. «Passati due giorni, mi è dispiaciuto aver offeso l'arbitro, che è un essere umano che può sbagliare. Se lo avessi incontrato un paio di giorni dopo gli avrei chiesto scusa ma ribadendo il mio pensiero, e cioè che poteva valutare con più calma quell'episodio in una partita così importante».
«Futuro in Premier League? Ho ricevuto alcune proposte molto interessanti, sia per il campo che fuori dal campo. La prossima settimana a bocce ferme e in una situazione emotiva tranquilla deciderò quello che sarà il meglio per me. Fare totosquadre o totocampionati adesso non ha senso. Ciò che ha senso è che se un giorno decidessi di continuare è perché avrei l'ambizione di lottare ancora per grandi traguardi, perché è l'unico modo in cui concepisco lo sport».

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