Calcioscommesse, assolto Paoloni
dopo 8 anni: «Il fatto non sussiste»

Marco Paoloni
Marco Paoloni
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Martedì 26 Marzo 2019, 18:01 - Ultimo aggiornamento: 18:22
Marco Paoloni è innocente. L'ex portiere della Cremonese (ma anche ex Ascoli), tirato in ballo dall'episodio che diede il via nel 2011 all'inchiesta sul calcioscommesse, è stato assolto «perché il fatto non sussiste». Paoloni dunque non riempì, come sostenuto per anni dall'accusa, le bottigliette d'acqua dei compagni di squadra con il Minias per truccare la partita Cremonese-Paganese del 14 novembre 2010.

L'avvocato Luca Curatti, che difende l'ex calciatore, ha spiegato che non era ipotizzabile l'articolo 440 del codice penale di cui Paoloni doveva rispondere: «Chiunque corrompe o adultera acque o sostanze destinate all'alimentazione, prima che siano attinte o distribuite per il consumo, rendendole pericolose alla salute pubblica, è punito con la reclusione da tre a dieci anni». Un reato che riguarda eventualmente aziende che immettono sostanze pericolose per la salute pubblica - ha spiegato - qui ci si riferiva a uno spogliatoio». Il legale ha anche ricordato che «fu quel reato a consentire l'utilizzo di intercettazioni telefoniche» e «ora, a distanza di otto anni ci siamo liberati di un peso: parlando di diritto, non di altro». Nell'inchiesta furono arrestati gli ex capitani dell'Atalanta, Cristiano Doni, e della Lazio, Stefano Mauri, e l'ex bomber della Nazionale, Beppe Signori.
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