Spal-Fiorentina 1-4: poker viola e caso Var, annullato sull'1-1 un gol di Valoti e assegnato un rigore a Pioli

Spal-Fiorentina 1-4: poker viola e caso Var, annullato sull'1-1 un gol di Valoti e assegnato un rigore a Pioli
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Domenica 17 Febbraio 2019, 12:02 - Ultimo aggiornamento: 17:01

E’ il Var a girare l’anticipo di mezzogiorno. Valoti segna il 2-1, l’arbitro Pairetto è richiamato da Silvio Paolo Mazzoleni e fischia il rigore retroattivo a favore della Fiorentina. Che insacca dal dischetto con Veretout e chiuderà la partita 2’ dopo, con Simeone, poi il poker di Gerson. Semplici puntava al settimo pareggio interno di fila, passano invece i viola, altra squadra che pareggia tanto e che invece nel 2019 è al 21° gol in 7 gare ufficiali. Verdetto giusto, l’1-4 peraltro penalizza eccessivamente la Spal. Lo stadio Paolo Mazza è quasi esaurito, come sempre, la curva di casa ricorda con una gigantografia un tifoso scomparso. Si gioca con maglie alternative, la Spal in azzurro carico, la Fiorentina in rosso. L’avvio della squadra di Pioli è da grande, con tre occasioni in 5’, due i salvataggi vicini alla linea, il più insidioso è Veretout. Manuel Lazzari non è al meglio, da fine anno, resiste a un contrasto con Edimilson ma poi esce per una probabile contrattura alla gamba sinistra. Entra l’ex laziale Murgia, la Spal guadagna metri con due conclusioni da fuori, passa all’inconsueto 4-3-3, con Petagna a destra, con la sua mole inizialmente a disagio e poi utile.

Gerson impegna Viviano da fuori, gli errori aumentano. Chiesa va a terra, coscia contro coscia con Murgia, il silent check non porta al rigore, siamo ai limiti. Sulla stessa azione, la traversa di Muriel, destro frontale sbagliato in realtà, perchè bastava appoggiare in porta. I ferraresi passano alla prima occasione vera, Vitor Hugo sbaglia la misura del passaggio arretrato a Biraghi, l’esterno mancino non si accorge di Antenucci, il destro di Valdifiori da fuori è respinto lateralmente da Lafont e Petagna infila la 4^ rete in 5 gare, salendo a 9, ovvero quante ne aveva realizzate in serie A nel biennio atalantino. I 5 ammoniti in un tempo testimoniano l’intensità del match, il cartellino giallo a Cionek è però eccessivo. Chiesa manca la porta in diagonale, pareggia lo svizzero Edimilson Fernandes, con il sinistro. E’ una Fiorentina svagata ma di notevole qualità, che all’intervallo meriterebbe il vantaggio e piace anche a Zaccheroni e a Ballardini, i due tecnici romagnoli in tribuna. Con Laurini al posto di Ceccherini, Pioli cerca maggiore profondità, è Chiesa a caratterizzare l’avvio di ripresa con due iniziative, le chiusure sono di Bonifazi su Benassi. Murgia si accende per un attimo, Antenucci non trova lo spiraglio giusto. Con Schiattarella per Valdifiori, la Spal sembra più assestata, contiene bene, Felipe rinviene su Muriel, non in giornata.

Per vincerla, Pioli inserisce Simeone chiudendo in 4-2-3-1. Chiesa arriva sul fondo, Felipe lo tocca, Luca Pairetto non fischia il rigore perchè un primo contrasto era regolare. La Spal azzecca il contropiede giusto, con l’assist di Fares per Valoti, ma lì è come se il gioco, virtualmente, fosse fermo. Perchè nel frattempo nella cabina del Var si rivede più volte la scarpata a Chiesa, servono 4’ per arrivare a una decisione complicata, l’arbitro Pairetto torna sui propri passi, applicando il regolamento. Segnano Veretout, dal dischetto, e Simeone, lanciato dallo stesso francese. Giovanni Simeone in campionato non andava a bersaglio da un paio di mesi. Valoti perde palla sulla trequarti, Gerson ha gioco facile nel battere Viviano. La Fiorentina è imbattuta da 9 trasferte, è la migliore striscia dall’82, anno dello scudetto sfiorato. La difesa non è perfetta, il potenziale offensivo vale anche più del settimo posto
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