L’ALTRO
Paulo “L’inarrestabile” è ancora a secco, ma sempre più indispensabile per la squadra. Ha cambiato modo di giocare per adattarsi al Pipita: meno punta, più numero 10, meno tiri in porta, più dribbling, accelerazioni e assist, come quello dell’1-0 contro il Sassuolo. Ha arretrato il suo raggio di azione e Allegri a stagione in corso potrebbe rilanciarlo da trequartista nel 4-3-1-2. I due si completano a vicenda e l’intesa sembra già al top nonostante una sola partita insieme dal primo minuto. Sarà che i campioni si capiscono al volo e parlano la stessa lingua, ma tra i due c’è anche una grande amicizia che va oltre il campo. Sempre insieme, negli spogliatoi come nella vita privata, abitano a poche centinaia di metri di distanza, nel pieno centro di Torino, e si presentano quasi sempre insieme a Vinovo per gli allenamenti, sulla nuova Porsche di Dybala. Negli spogliatoi bevono il mate (tipico infuso sudamericano) e non è raro trovarli davanti ai cancelli del centro sportivo a firmare autografi ai tifosi, a fine seduta.
IL LEGAME
Se la forza della Juve è il gruppo l’arma in più dell’attacco è sicuramente il solido legame tra la Joya e il Pipita, destinati a diventare la coppia del futuro della Juventus e della nazionale Argentina.
Proprio Higuain - in accordo con il Ct Bauza - ha approfittato della sosta per lavorare a Vinovo a caccia della migliore condizioni, affiancato da Dybala lunedì dopo l’espulsione al debutto con la Seleccion. «L’intesa con Paulo è in crescita - aveva confermato Gonzalo dopo la sfida contro il Sassuolo - adesso pensiamo alla Champions». Ieri invece sono arrivate le parole al miele di Dybala. «Con il Pipita mi trovo bene, è facile giocare con lui visti i movimenti che fa. Io lui e Mandzukic insieme? Si può fare, dipende da Allegri, ora siamo abituati al 3-5-2, ma si può cambiare». La maglia numero 10 al momento rimane nel cassetto: «Nessuno me l’ha offerta, io sono contento del mio 21, qui è un numero importante».