L'ira della Curva: «Non entriamo
Otto euro per stare nel prato, no!»

L'ira della Curva: «Non entriamo Otto euro per stare nel prato, no!»
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Sabato 10 Novembre 2018, 03:05
ANCONA - Polemiche e critiche stanno accompagnando la vigilia di Filottranese-Anconitana. Ad alimentarle sono i tifosi biancorossi, parecchio contrariati dopo aver visto la location che li dovrebbe ospitare domani allo stadio San Giobbe. Ai supporter è sembrato davvero esagerato doversi collocare in piedi nel prato alle spalle di una porta. In tanti avrebbero preferito occupare la tribuna centrale, senz’altro più attrezzata per assistere a una partita di calcio. Chi ha effettuato sopralluoghi ha ritenuto di riservare l’unico settore presente al San Giobbe ai sostenitori di casa, non privando però l’accesso agli anconetani. Con la preghiera rivolta ai club organizzati di sistemarsi nella zona prato al prezzo di 8 euro (e non più 10 come fino a giovedì). E se gli ultras dorici decidessero di accedere alla tribuna? Che criteri verrebbero stabiliti per stabilire chi può entrare e chi no? E chi si occuperebbe di effettuare la selezione all’ingresso? 

È duro l’atteggiamento degli Ultras che ieri mattina, in una nota, hanno diffuso il proprio pensiero: «La curva Nord invita tutti i tifosi dell’Ancona a seguire in massa questa trasferta, ma ricorda che non entrerà dentro la zona riservata, perché alla decenza c’è un limite. Otto euro per un settore ospiti che di fatto è un campo infangato che assomiglia a un pollaio ci sembra davvero troppo».

«Sono dispiaciuto per tutto quello che sta accadendo – ha risposto il presidente del Filottrano, Giorgio Baleani -. Sono costernato al pensiero che possa essere stato recepito che noi volessimo approfittare della passione dei sostenitori dorici per fare l’incasso. Ho profondo rispetto dell’Anconitana, che spesso ho incoraggiato con i miei amici allo stadio Del Conero, figuriamoci se posso studiare una strategia di disturbo». Il patron ha poi spiegato la dinamica dei fatti. «Un mese fa abbiamo chiesto alle forze dell’ordine se il nostro impianto fosse in regola per questa partita. L’esito è stato positivo, con l’ordine di tenere le tifoserie separate. Un provvedimento forse esagerato, ma che dobbiamo rispettare. Inoltre vorrei anche precisare che lo sforzo economico lo abbiamo chiesto ai nostri sportivi, loro pagheranno un supplemento rispetto alla normalità. Chi viene a Filottrano sa bene che l’ingresso è di 8 euro per la zona prato». Pensiero conclusivo: «Non è giusto che un capoluogo di regione militi in questi tornei, bisognava gestire tutto in maniera diversa». 

La storia dei regolamenti da rispettare l’abbiamo sentita già, un fatto che ci trova peraltro d’accordo. A patto che questi poi vengano messi in pratica anche nei confronti dei dirigenti (o presunti tali) che prima distruggono le società gettando nello sconforto i tifosi, poi si riciclano altrove con il placet di chi non si preoccupa delle conseguenze di relegare società come l’Anconitana nei gradini più bassi del dilettantismo. L’ultimo episodio ci ha ricordato episodi di qualche anno fa, con l’Ancona di Marinelli in Eccellenza. Trasferte vietate per impianti inagibili e inadeguati, gare definite a rischio anche quando non lo erano. Probabilmente ha ragione il presidente del Filottrano: bisognava gestire tutto in maniera diversa. 
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