Bologna, Mihajlovic parla dopo la malattia e il trapianto: «Mesi difficili, non ho più lacrime». A sorpresa presente anche la squadra

Bologna, Mihajlovic parla dopo la malattia e il trapianto: «Sono stati mesi difficili, ho conosciuto persone straordinarie». A sorpresa presente anche la squadra
Bologna, Mihajlovic parla dopo la malattia e il trapianto: «Sono stati mesi difficili, ho conosciuto persone straordinarie». A sorpresa presente anche la squadra
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Venerdì 29 Novembre 2019, 11:16 - Ultimo aggiornamento: 11:30

BOLOGNA - Sinisa Mihajlovic dopo la malattia e il trapianto di midollo si è presentato in conferenza stampa raccontando quattro mesi difficili. Fuoriprogramma nella sala stampa del Dall'Ara a Bologna in cui è appena iniziata la conferenza stampa sulle condizione mediche dell'allenatore Sinisa Mihajlovic: i giocatori del Bologna entrano a sorpresa. «Non dovevate essere in campo?», li accoglie con ironia Sinisa: «Fanno di tutto per non allenarsi». Al tecnico il saluto del capitano Blerim Džemaili a nome di tutti i rossoblu.

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Commosso, ma sempre in grado di mostrare la sua forza caratteriale, affiancato dall'ad del Bologna, Fenucci, e dai medici che lo hanno curato, Mihajlovic ha ringraziato tutti a cominciare dalla moglie: «In questi quattro mesi difficili ho conosciuto medici straordinari, infermieri che mi hanno curato, sopportato e supportato. So che ho un carattere forte, anche difficile». Così Sinisa Mihajlovic, ha esordito in conferenza stampa al Dall'Ara, fermandosi più volte per la commozione. «Chi meglio di loro - ha aggiunto facendo i nomi - può capire quanto sia difficile fisicamente e psicologicamente affrontare una cosa del genere. Voglio ringraziare tutti di cuore. Ho capito subito che ero nelle mani giuste».

«In questi 4 mesi ho pianto e non ho più le lacrime. Mi sono rotto le palle di piangere». Lo ha detto l'allenatore del Bologna Sinisa Mihajlovic, durante la conferenza stampa allo stadio Dall'Ara di Bologna, dopo che il primario di Ematologia, Michele Cavo, aveva detto che «le lacrime sono catartiche», commentando il momento di commozione che aveva appena avuto il tecnico.

 

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