Parma-Sassuolo 2-1: Gervinho più Bruno Alves, i gialloblù vedono l'Europa

Parma-Sassuolo 2-1: Gervinho più Bruno Alves, i gialloblù vedono l'Europa
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Domenica 25 Novembre 2018, 11:30 - Ultimo aggiornamento: 18:31
È il Parma la capolista dell’Emilia Romagna, la regione più presente nel calcio italiano. Batte 2-1 il Sassuolo e raggiunge quota 20, ipotecando la salvezza dopo appena 13 giornate. Nel finale ci starebbe il pari, per un errore in uscita e una parata di Sepe. 

Nel Sassuolo il ricercatissimo Sensi neanche è titolare, tocca a Magnanelli. Al 7’ il Parma è già avanti, lancio lungo per Siligardi, l’esterno reggiano fa torre per Gervinho, che in area calcia di prima intenzione, di esterno destro in diagonale: Consigli smanaccia ma non trattiene, in tuffo salva sulla linea prima che la palla entri ma sempre l’ivoriano ribadisce in rete. Siligardi avvicina il raddoppio da fuori, è in gran giornata e mette in croce Rogerio e Bourabia.

Il Parma quando parte è sempre molto vitale, sospinto dalla curva Matteo Bagnaresi. Al seguito del Sassuolo duecento tifosi, in un Tardini per metà vuoto, con appena 1395 paganti. Valeri arbitra molto all’inglese, lascia correre parecchio, sceglie di non sanzionare un paio di contatti al limite dell’area modenese e probabilmente ha ragione. Il Sassuolo soffre come raramente capita, con Inglese e Gervinho è un altro Parma e arriva puntualmente al secondo gol, con Bruno Alves. Angolo da destra di Siligardi, proprio il centravanti ex Chievo di testa da distanza ravvicinata impegna centralmente Consigli, la respinta è sulla testa di Magnani che, nel tentativo di alzare in corner, colpisce la traversa, è il portoghese amico di Cristiano Ronaldo a insaccare da due passi. La curva di casa festeggia con la sciarpata. 

D’Aversa sorride, di fronte al rigore per la squadra di De Zerbi, la trattenuta di Alves è leggera, su Babacar, in parallelo c’è pure l’abbraccio di Bastoni a Magnani. La decisione è fiscale, Valeri va al Var a rivedere, il pubblico di casa esulta sperando che si rimangi la decisione e invece conferma, ammonendo fra l’altro Bruno Alves. Dal dischetto Babacar spiazza Sepe. De Zerbi è una marionetta, in panchina. Bastoni è bravo ma si becca pure un cartellino giallo, poi la palla gli rimbalza sun braccio ma dopo avere toccato la gamba. Valeri ricorre di nuovo al replay, per essere certo di non bissare il rigore, surriscaldando gli animi. Nel frattempo il Sassuolo si era esposto al contropiede di Gervinho. Con Grassi, Scozzarella e Barillà, i ducali sono superiori a centrocampo. All’intervallo si va con Berardi molto nervoso, tranquillizzato dall’ex compagno Gazzola.

In tribuna ci sono Antonio Conte, che in settimana ha cenato con l’amico D’Aversa.

La giocata più bella della ripresa è un numero di Siligardi, non sempre preciso ma in condizioni smaglianti, sarà applauditissimo all’uscita. Anche Berardi sta bene, non riesce però a essere determinante per raggiungere il pari. Allo scoccare dell’ora di gioco la staffetta programmata, escono Boateng (più convincente da centravanti) e Magnanelli per Djuricic e Sensi, la formazione targata Mapei migliora appena in velocità, il Parma aspetta e imposta la partita preferita. A segno con il Bologna, Marlon in fascia fatica a contenere. Il tikitaka di De Zerbi non è produttivo, non ci sono spazi e le conclusioni da fuori sono imprecise. L’unico insidioso è Berardi, con un tirocross fuori. Gervinho perde il passo al momento di chiudere la partita, Babacar ha la chance più facile, sull’uscita sbagliata da Sepe, il pallonetto è debole, frenato da Bruno Alves. Nel recupero la girata di Matri, intercettata dal portiere. 

Sorride il neo presidente Pietro Pizzarotti, il Parma è in zona Europa league, mentre il cinese Zhang adisce alle vie legali per restare al vertice della società. Con i 7 di Nuovo Inizio, i gialloblù sognano. Da matricola.

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