Vivarini si presenta: «Ad Ascoli
per gustarmi una rivincita»

Alessandro Monticciolo, Antonio Del Fosco, il ds Antonio Tesoro, il tecnico Vincenzo Vivarini, Fabrizio Zambardi e Andrea Milani
Alessandro Monticciolo, Antonio Del Fosco, il ds Antonio Tesoro, il tecnico Vincenzo Vivarini, Fabrizio Zambardi e Andrea Milani
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Lunedì 16 Luglio 2018, 22:31
ASCOLI - «Sono molto determinato a far bene e a sviluppare le mie idee. Ho tanta rabbia dentro e voglia di rivincita per come è andata nella passata stagione con l’Empoli». Vincenzo Vivarini si presenta così al suo nuovo ambiente: per lui parlano i risultati e il gioco che sa dare alle sue squadre. Insieme a lui sono stati presentati, in diretta social sui profili Facebook e Instagram del club, anche il direttore sportivo Antonio Tesoro e lo staff tecnico: il vice allenatore Alessandro Monticciolo, i collaboratori tecnici Andrea Milani e Fabrizio Zambardi e il preparatore atletico Antonio Del Fosco. A introdurre i volti nuovi sono stati il presidente Giuliano Tosti e il direttore generale Gianni Lovato.
«È sicuramente un onore per me essere in questa piazza che conosco bene e di cui ho grande stima - ha detto Vivarini -. Ho sempre seguito in questi anni tutto il percorso dell’Ascoli. Sono rimasto favorevolmente impressionato dalla prima chiacchierata avuta con la dirigenza, ci sono i presupposti per lavorare bene e ci tengo tantissimo per la tanta rabbia che ho dentro, la stessa che hanno anche i ragazzi del mio staff, tutti agguerriti. Con noi collaborerà anche Alessandro Monticciolo che completa lo staff tecnico e ci darà una mano».

Il recente passato che riaffiora: «È la prima volta che torno a parlare dopo aver lasciato Empoli - prosegue il tecnico abruzzese di 51 anni - La mia rabbia deriva dal fatto che quando sono stato chiamato per allenare la squadra toscana c’era grande delusione per la retrocessione. Io e il mio staff abbiamo lavorato bene, la squadra è stata rinnovata e il mercato è stato indirizzato da me. È chiaro che ho rabbia e mi piacerebbe riavere qui la stessa competitività e ricreare entusiasmo, un aspetto di cui qualsiasi allenatore deve esserne fiero. La prima cosa da fare è creare un gruppo solido con una mentalità vincente, che riesca a superare le pressioni che potrebbero esserci».
Vivarini parla anche del modulo: «Voglio una squadra che imponga il suo gioco e che sia aggressiva. Si partirà con un 3-4-3 o un 3-5-2, ma molto dipenderà dalla squadra che andremo ad allestire».
 
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