Ex Cif a Pesaro, partono i lavori di pulizia degli interni devastati e inquinanti

Ex Cif a Pesaro, partono i lavori di pulizia degli interni devastati e inquinanti
Ex Cif a Pesaro, partono i lavori di pulizia degli interni devastati e inquinanti
di Thomas Delbianco
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Domenica 14 Gennaio 2024, 03:10 - Ultimo aggiornamento: 12:11

PESARO Dentro l'ex Cif, nei locali abbandonati e in uno stato di degrado vistoso, c'è un po' di tutto. Reti dei materassi negli angoli delle stanze, bacinelle riempite con le birre vuote, segni palesi di vecchi bivacchi. Batterie esauste, sedie rovesciate. E sul pavimento una miriade di vetri rotti, in buona parte dovuti alle vetrate esterne frantumate, così come mattoni e altri calcinacci. Tutti i segni di quello che per anni è stato un dormitorio e luogo di scorribande notturne. Decine di sacchi pieni di materiali di rifiuto rappresentano, però il primo segno di un'inversione di tendenza, insieme alla perimetrazione dell'area.

Le rilevazioni

Prima la pulizia, poi la bonifica generale dai materiali inquinanti, e la demolizione.

Per fare tutto ciò i tempi non dovrebbero essere molto lunghi, tanto che, come abbiamo riportato su queste colonne di recente, l'impresa che si è aggiudicata l'immobile all'asta, nel novembre 2022, dopo diversi tentativi andati a vuoto, sta aspettando dagli uffici comunali che si perfezioni l’iter sull’analisi dei componenti nel sottosuolo e sulle rilevazioni propedeutiche.

Quello che oggi è ridotto a rudere abbandonato, a pochi passi dalla zona mare e dall’istituto alberghiero Santa Marta, verrà demolito e ricostruito con la destinazione urbanistica a residenziale e servizi, attualmente prevista in quella zona dal Prg. Indicativamente si parla di 30-40 appartamenti in totale da ricavare sul lotto aggiudicato e con l’idea di farne una moderna struttura con un’offerta commerciale simile al residence I Gelsi, lungo strada delle Marche, oltrepassata la scuola alberghiera, ma nel caso dell’ex Cif, visti i metri quadri, con un numero di appartamenti maggiore da realizzare. In prima battuta, dovrà essere bonificata tutta l’area e il terreno, anche perché sotto le fondamenta dell’ex Cif, sono presenti vecchi materiali di costruzione, che oggi devono necessariamente essere smantellati, perché non più idonei e a norma, dal momento che il complesso è chiuso e dismesso da 35 anni e dovranno essere rimossi dalla struttura e dalle fondamenta, materiali di amianto ed eternit.

Il lotto

Il lotto aggiudicato nell’asta del 2022 è di 2 mila 100 metri quadri per l’allora cifra di 635 mila euro e sei precedenti tentativi di vendita negli ultimi anni, andati a vuoto. L’intenzione di base è una riconversione ad appartamenti turistici in primis e una parte ad uso residenziale, da rimettere però in vendita sul mercato immobiliare, puntando tutto sulla vista ad effetto che guarda al lato Levante-Sottomonte e alla città. Gli appartamenti residenziali devono essere almeno di 75 metri quadri mentre l’appartamento turistico può essere anche un bilocare di 50 metri quadri, che in quella precisa zona del lungomare di Levante si può vendere anche intorno ai 180 mila euro.

L’ordinanza

Nel corso degli anni in più occasioni si è tentato di cancellare quella brutta cartolina della zona mare, ma senza mai riuscirci. Sei anni fa era stato interessato anche dall'ordinanza sul decoro, con le impalcature che avevano coperto la facciata. Ma poi la protezione era stata rimossa. Negli anni quell'immobile, un tempo colonia del Centro Italiana Femminile, poi casa di riposo per anziani, è diventato uno dei simboli tra i contenitori vuoti che portano incuria e fatiscenza alla città. Un tentativo di recupero della struttura era arrivato dall'operazione urbanistico-turistica di trasformazione in un albergo, trasferendovi la capacità ricettiva dell'ex Lido di viale Zara, da riconvertire in appartamenti. Niente da fare anche in quel caso. L'ultima chance è stata la vendita. Ci sono voluti più tentativi. Poi l'ultimo, di poco più di un anno fa, è andato a segno, E ora all'orizzonte c'è la rinascita di quel sito

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