ANCONA Un finale clamoroso, forse preventivabile viste le complicazioni degli ultimi giorni. Alex Rolfini (‘96), attaccante in forza al Vicenza, non tornerà ad Ancona per la stagione in corso. L’ex capocannoniere della stagione 2021-2022, all’ombra del Conero, è stato bloccato ieri sul gong dalla sua società impossibilitata, da quanto raccolto, a sostituirlo adeguatamente nel reparto offensivo (l’intesa economica sarebbe stata raggiunta tra le due società). L’operazione in sé resta un flop da parte dei dorici e del ds Francesco Micciola che, con il sì del giocatore incassato da almeno due settimane, sono arrivati fino all’ora di pranzo di ieri prima di incassare il no definitivo. Il Cobra, con le valigie già pronte per raggiungere Ancona e con il morale a terra per il mancato trasferimento su cui sperava fortemente, resterà così in Veneto e andrà in scadenza a giugno 2024.
Finotto, altra brutta figura
Di male in peggio, con il trascorrere della giornata. Dopo il muro vicentino per Rolfini, Micciola - presente all’Hotel Sheraton San Siro di Milano - si era diretto sull’esperto ex Spal, Monza e Cosenza Mattia Finotto (‘92). Con in tasca il sì del giocatore, e i documenti già inviati pronti ad essere firmati (accordo fino a giugno 2025, cifre definite), il ds si è fatto scappare anche l’oggetto del suo piano B. Dopo la rescissione con la Triestina dove ha totalizzato 19 presenze e 2 reti nella prima fase, infatti, il centravanti di Valdobbiadene avrebbe preso tempo. Il motivo? L’inserimento last-minute della Carrarese tale da convincerlo a rifiutare Ancona. Un totale buco nell’acqua questo viaggio milanese di Micciola a cui ora resta aperto solo il mercato svincolati per puntellare l’attacco. Ma non è detto che Micciola, dopo questa debacle, resti al suo posto.
Il rinnovo di Paolucci
Un’altra partita che resta aperta, dagli esiti incerti, è quella legata al rinnovo di Lorenzo Paolucci (‘96). Il centrocampista va in scadenza a fine stagione, ultimamente era indietreggiato nelle gerarchie di Colavitto salvo recuperare posizioni in queste ultime giornate.
Un mercato strano
Una strategia perlopiù dettata dall’allenatore Colavitto ed eseguita dal direttore Micciola imperniata sul ritorno di alcuni giocatori delle stagioni passate allontanati nel mercato estivo targato Marco Donadel con la supervisione di Roberto Ripa. Così, nei primi giorni della riparazione, sono tornati il centrale Mondonico (‘97) dal Renate, il mediano Prezioso (‘96) dal Potenza e la punta Moretti (‘94) dal Brindisi. Insieme a loro, nei giorni seguenti, l’altro attaccante Giampaolo (‘95) in uscita dalla Recanatese - e strappato in extremis alla Sambenedettese - e il misterioso playmaker greco in prestito dal Giugliano Vogiatzis (‘96). Ad eccezione di Mondonico (e di Vogatzis arrivato da pochi giorni), nessuno ha ancora lasciato un’impronta netta nella nuova economia biancorossa. E pensare che Tiong aveva chiesto un attaccante e un centrocampista di peso prima del Cesena. Hanno salutato, invece, i deludenti Dutu (‘02), Kristoffersen (‘97), Mattioli (‘01) e Gavioli (‘00) passati rispettivamente a Virtus Francavilla, Pro Sesto, Arzignano e Monterosi. Con loro anche Peli (‘00) e Nador (‘02) finiti ai margini del gruppo per una serie di situazioni tecniche e caratteriali non ricucite. I due si sono accasati a Pontedera e Spal. Martedì, infine, l’esterno offensivo Lombardi (‘02) è rientrato all'Ancona dal Brindisi per essere immediatamente rigirato all’Audace Cerignola.