L'Ancona a porte aperte. Summit in Prefettura dopo gli incidenti di Pescara: un intervento di Silvetti modifica l’iniziale orientamento negativo

L'Ancona a porte aperte
L'Ancona a porte aperte
di Ferdinando Vicini
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Sabato 27 Aprile 2024, 01:40 - Ultimo aggiornamento: 11:21
ANCONA Ci sarà il pubblico al Del Conero domani sera per Ancona-Lucchese, una partita che vale una stagione intera e per la quale il popolo dei tifosi biancorossi ha rischiato per la mezza giornata iniziale di vedersi chiudere le porte dello stadio in faccia. Invece nessuna chiusura, nessuna limitazione nell’afflusso e nella presenza dei tifosi anconetani allo stadio. La decisione che ha scongiurato il rischio di una partita a porte chiuse è stata molto sofferta ed è arrivata all’ora di pranzo. Sarebbe stata una beffa per la tifoseria dorica, un’amara conclusione di un campionato già molto travagliato e sofferto. Dopo aver accompagnato e sostenuto ovunque la propria squadra ed aver trepidato per un inatteso quanto preoccupante coinvolgimento nella lotta per il mantenimento della serie C, ai tifosi biancorossi sarebbe stata tolta - lo ripetiamo una volta di più - la possibilità di vivere accanto all’Ancona l’atto decisivo. Davvero un paradosso insopportabile. 


La decisione

 
In realtà la riunione del Gos si era chiusa con un orientamento favorevole alla chiusura dello stadio. Decisivo nel ribaltare l’esito della vicenda l’intervento del sindaco Daniele Silvetti al fianco dell’amministratore delegato dell’Ancona Roberta Nocelli, per indurre le autorità competenti a rivalutare una decisione che avrebbe penalizzato il popolo biancorosso. Silvetti ci spiega il suo ruolo determinante: «Preso atto dell’orientamento che stava maturando in sede di tavolo tecnico, mi sono sentito con la Nocelli e sono intervenuto a tutela della città, della società e della tifoseria dorica che a Pescara è stata parte lesa. Mi sembrava ingiusto che fosse assunta una decisione eccessivamente punitiva per i tifosi anconetani. Una punizione che non meritano. Sono soddisfatto che alla fine abbia prevalso il buon senso».


La vicenda 


Una mattinata molto intensa, con la città coinvolta nella trepidante attesa della decisione.

L’Osservatorio Nazionale sulle Manifestazioni Sportive mercoledì sera con una propria nota aveva indicato la possibilità di “determinazioni limitative” per la partita Ancona-Lucchese. Di conseguenza la società aveva dovuto sospendere temporaneamente la prevendita dei biglietti in attesa delle decisioni demandate alla riunione del Gos di ieri in Prefettura. Tutto nasce dalle intemperanze verificatesi domenica scorsa allo stadio Adriatico di Pescara dove una parte della tifoseria locale si era avvicinata al settore occupato dai 741 supporter anconetani ed aveva dato luogo ad invettive e lanci di oggetti, con reazione degli ospiti. Purtroppo ne hanno fatto le spese alcuni uomini delle forze dell’ordine intervenute per sedare i disordini. Al riguardo sono tuttora in corso le indagini per risalire ai responsabili dei tafferugli nel corso dei quali sono rimasti feriti un funzionario della Questura di Pescara tre militari della Guardia di Finanza e un poliziotto. Le indagini che riguardano entrambe le tifoserie sono finalizzate all’adozione della misura del Daspo. Eventi tristi e deplorevoli, che non dovrebbero mai verificarsi e che vanno censurati senza alcun distinguo. Rischiava di farne le spese un’intera tifoseria che nel recente passato ha sempre dato prova di comportamenti responsabili. Invece ai residenti nella provincia di Pescara è stata vietata la trasferta a Fermo.


La prevendita


Spazzati via i fantasmi di una chiusura del Del Conero, da ieri sera via libera alla prevendita. Pochissimi i biglietti venduti agli ospiti, solo cinque prima della chiusura di mercoledì. I tifosi della Lucchese alla fine non dovrebbero superare le cinquanta unità. Gli anconetani invece saranno moltissimi. Non è escluso che venga battuto il record di incasso, del resto l’Ancona si gioca la salvezza in novanta minuti e la città farà sentire come tante altre volte in passato la sua presenza numerosa e calorosa.
 

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