È stata la domenica più calda dell'estate, calcisticamente parlando. Alle 13 in Rete è iniziata a rimbalzare la notizia che il Ct della nazionale azzurra, il marchigiano Roberto Mancini, aveva rassegnato le dimissioni. Questione di minuti e invece delle smentite, arrivano le conferme. Nette, chiare, forti. Appare subito chiaro che c'è più di qualcosa di strano, non solo perchè l'annuncio inaspettato che ha scosso l'intero calcio italiano è arrivato all'antivigilia di Ferragosto e a pochi giorni dallo start del campionato 2023-2024. Nessuno, a parte i diretti interessati, aveva sospettato il terremoto che Roberto Mancini avrebbe provocato con le sue dimissioni irrevocabili.
L'ipotesi una mega proposta araba è ancora da verificare, che possa essere stato questo l'elemento che ha sconvolto l'intero panorama? Annuncio che ha destabilizzato in tanti, forse tutti, perchè la decisione presa dal commissario tecnico campione d'Europa in carica arriva a pochi giorni dalla nomina di coordinatore di Under 20 e Under 21.
Roberto Mancini si è dimesso, il comunicato della Figc
Lo comunica in una nota la Federazione Italiana Giuoco Calcio: «Prendiamo atto delle dimissioni di Roberto Mancini dalla carica di Commissario Tecnico della Nazionale italiana, ricevute ieri nella tarda serata».
«Si conclude, quindi, una significativa pagina di storia degli Azzurri, iniziata nel maggio 2018 e conclusa con le Finali di Nations League 2023; in mezzo, la vittoria a Euro 2020, un trionfo conquistato da un gruppo nel quale tutti i singoli hanno saputo diventare squadra».
«Tenuto conto degli importanti e ravvicinati impegni per le qualificazioni a Uefa Euro 2024 (10 e 12 settembre con Nord Macedonia e Ucraina), la Figc comunicherà nei prossimi giorni il nome del nuovo Ct della Nazionale».
Dalle Marche alla Nazionale, l'ascesa di Mancio oggi testimonial della sua regione
Roberto Mancini, 59 anni il 27 novembre, è nato a Jesi: molto fiero della sua marchigianità è il testimonial della regione nel mondo, in prima linea anche per la raccolta fondi in favore delle popolazioni delle Marche colpite dall'alluvione dello scorso settembre.
La sua è una storia incredibile, Mancio ha esordito in Serie A con il Bologna nel 1981, non ancora diciassettenne, per poi diventare, negli anni a seguire, un simbolo della Sampdoria, nella quale ha militato per 15 stagioni. dopo aver militato nel club genovese, ha giocato per un triennio nella Lazio, con la quale vince un campionato italiano e due coppe europee, per poi chiudere la carriera da calciatore dopo una breve parentesi al Leicester City.
Il 14 maggio 2018 Mancini viene nominato commissario tecnico della nazionale italiana e il 28 maggio esordisce sulla panchina dell'Italia con una vittoria, battendo in amichevole l'Arabia Saudita (2-1).
Un avventura in azzurro durata 1918 giorni
L'avventura di Roberto Mancini è durata 1918 giorni, 5 anni e tre mesi. È il terzo commissario tecnico più longevo della storia della nazionale, dopo Vittorio Pozzo ed Enzo Bearzot. Il ct dimissionario era stato annunciato il 14 maggio 2018, sei mesi dopo il ko con la Svezia e la mancata qualificazione al mondiali di Russia 2018. In cinque anni di lavoro, Mancini ha guidato gli azzurri in 61 occasioni, realizzando una media vittorie fra le più alte in assoluto. Il bilancio recita 37 vittorie, 15 pareggi e 9 sconfitte. In mezzo una striscia di 37 risultati utili consecutivi e soprattutto un Europeo vinto a Wembley contro l'Inghilterra. Resta però indelebile anche la mancata qualificazione ai Mondiali di Qatar 2022 con gli azzurri finiti dietro la Svizzera nel girone e poi sconfitti a Palermo dalla Macedonia del Nord.