Poker di furti nei negozi ad Ancona, in una notte bottino da 6mila euro. Le foto dei due ladri (ora ai domiciliari) in azione

Poker di furti nei negozi ad Ancona, in una notte bottino da 6mila euro
Poker di furti nei negozi ad Ancona, in una notte bottino da 6mila euro
di Federica Serfilippi
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Mercoledì 24 Aprile 2024, 02:30 - Ultimo aggiornamento: 26 Aprile, 08:26
ANCONA Quattro furti in una sola notte per un bottino che ha sfiorato i 6mila euro. Dopo poco più di un mese di indagini sono stati scoperti e collocati ai domiciliari con il braccialetto elettronico i presunti ladruncoli che la notte del 16 marzo hanno messo a ferro e fuoco le attività commerciali nella zona della stazione ferroviaria. La misura restrittiva emessa dal gip sulla scorta degli accertamenti della Squadra Mobile è stata applicata a due pugliesi pregiudicati, uno di 27 e l’altro di 29 anni.  


I fatti


La notte del 16 marzo, i ladri hanno inizialmente preso di mira un ristorante. Sono entrati dentro dopo aver sfondato la porta a vetri di ingresso e neutralizzato il sistema di videosorveglianza. Dal ristorante era sparito il cassetto del registratore di cassa contenente la somma di circa 500 euro. Subito dopo sono entrati all’interno di un bar poco distante e, dopo aver divelto una finestra laterale, hanno rubato il registratore di cassa che conteneva 350 euro.

La scorreria predatoria è continuata in una macelleria distante un centinaio di metri dal bar. Nella macelleria i banditi hanno portato via il fondo cassa, circa 650 euro, dopo aver forzato la porta d’ingresso. L’ultimo blitz ha consentito ai ladri di mettere le mani sul bottino più allettante, 4.250 euro. Hanno trovato i soldi in un barattolo nascosto sotto il bancone di un supermercato. Qui sono entrati dopo aver forzato la porta d’ingresso. 

Le denunce


Dopo le denunce delle vittime sono partite le indagini, supportate dagli agenti della Polfer e della Scientifica. È grazie alle immagini delle telecamere della zona della stazione e al risconto di un impronta digitale rilevata all’interno di una delle attività depredate che gli investigatori sono arrivati a stringere il cerchio attorno ai due pugliesi.
 

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