ANCONA Due esplosioni ravvicinate, una dietro l’altra, così fragorose da svegliare di soprassalto anche i residenti del Q2. Poi la fuga con il bottino: circa 40mila euro. Sarebbe stato più cospicuo se le fiamme sprigionate dalla deflagrazione non avessero carbonizzato una parte consistente delle banconote. I due scoppi ravvicinati e i danni, ingenti, causati nella filiale lasciano pensare che i banditi abbiano un po’ esagerato con il mix tra acetilene e gas esplosivo.
I fatti
È avvenuto attorno alle 2,30 dell’altra notte l’assalto al bancomat della filiale di Banca Etica, in via Primo Maggio, proprio di fronte al supermercato Md. Il boato ha richiamato l’attenzione di una pattuglia della Guardia di finanza che era di passaggio in zona, ma poi delle indagini si è occupata la polizia, intervenuta con le Volanti, gli specialisti della Scientifica e gli 007 della Squadra Mobile, guidati dal vice questore Carlo Pinto. Al loro arrivo, hanno trovato la filiale devastata. Lo sportello Atm, in particolare, era ridotto a un cumulo di macerie, sventrato con la tecnica della marmotta, una bomba artigianale a base di acetilene inserita nella bocca del bancomat. Probabilmente la prima carica non è stata sufficiente a sconquassare il cash dispenser.
I rilievi
La Scientifica ha effettuato tutti i rilievi del caso, la speranza è affidata alla videosorveglianza della banca, ma da una prima analisi le due telecamere che danno sul piazzale esterno non hanno fornito immagini nitide. Verranno quindi studiate quelle registrate dalle spycam interne e della zona industriale, quantomeno per individuare il veicolo con il quale i banditi (forse tre, ma potrebbero essere di più) si sono dati alla fuga, probabilmente in direzione A14.