SAN BENEDETTO Un consiglio comunale urgente per discutere la mozione in cui si impegna il Comune a costituirsi parte civile, entro il prossimo 23 aprile, nel processo che vede sul banco degli imputati la dirigente al bilancio Catia Talamonti accusata di peculato. Richiesta che è stata rivolta all’ufficio di presidenza da parte del Gruppo misto e dell’intero centrosinistra. “Indirizzi in materia di imparzialità, buon andamento dell’amministrazione e tutela degli interessi patrimoniali ed extra patrimoniali del Comune”. È il titolo della mozione, inviata anche alla Procura e alla Prefettura, che riporta le firme dei consiglieri Giorgio De Vecchis, Simone De Vecchis, Paolo Canducci, Aurora Bottiglieri, Luciana Barlocci e Annalisa Marchegiani, mentre ha deciso di rimanere in un angolo a guardare il centrodestra, anche se tale scelta non esclude che la coalizione possa votare a favore della mozione. Tutto riferito a una vicenda che risale a quando la dirigente Talamonti ricopriva il ruolo di presidente della Picenambiente e per il quale ha percepito compensi per 80mila euro che avrebbe dovuto riconsegnare all’ente, mentre stando alla posizione della dirigente tale cifra le spettava di diritto. Fatto a cui è seguito l’esposto, a firma del sindaco Antonio Spazzafumo, presentato nel gennaio del 2022 e supportato dal parere legale, circa la sussistenza dei presupposti per il recupero di denaro in favore del Comune.
L'esposto
Esposto a cui è seguita una richiesta di rinvio a giudizio ai danni della dirigente con tanto di sequestro preventivo di 41.638 euro fino ad arrivare alla fissazione dell’udienza preliminare per il prossimo 30 aprile.