Formare capitale umano nella filiera dei mega-yacht

Formare capitale umano nella filiera dei mega-yacht

di Donato Iacobucci
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Mercoledì 1 Maggio 2024, 05:55

Dal prossimo anno accademico sarà avviata nell’Università Politecnica delle Marche una nuova laurea magistrale in ingegneria delle infrastrutture energetiche e della logistica in ambito portuale. La laurea si aggiunge ad altri percorsi formativi che riguardano diversi ambiti delle attività portuali e delle produzioni navali: un corso di perfezionamento in interior design, un curriculum specifico all’interno della laurea a ciclo unico in edile-architettura, un curriculum in elettronica per le applicazioni nautiche. una laurea triennale in impiantistica industriale.

L’offerta formativa in questi ambiti risponde alla crescente domanda di figure professionali qualificate da parte delle istituzioni e delle imprese che operano nei diversi settori che caratterizzano le attività portuali; particolarmente rilevanti nella nostra regione tenuto conto della presenza di 180 km di costa e di numerosi porti, a partire da quello di Ancona, sede dell’Autorità di Sistema Portuale dell’Adriatico Centrale. I grandi e piccoli porti delle Marche sono sede di attività tipicamente legate all’economia del mare, come la pesca e la navigazione da diporto. Meno noto è il fatto che le Marche sono fra le regioni leader in Italia e nel mondo nella produzione e nella manutenzione di navi da crociera e yacht, in particolare il segmento dei mega yacht. Il valore della produzione ha superato negli ultimi anni il miliardo di Euro, quasi totalmente diretto all’export.

Gli occupati nel settore si concentrano nelle province di Ancona e Pesaro, ma si tratta di produzioni che hanno una forte capacità di induzione di domanda in altri settori. Lo yacht è un prodotto complesso nel quale sono riversate tecnologie e soluzioni di avanguardia in tutti i suoi elementi: dal design all’arredo interno, dai sistemi di comunicazione e di entertainment ai sistemi di propulsione, ecc. Le imprese finali svolgono al loro interno meno del 20% delle lavorazioni e si affidano per il resto alle competenze di fornitori specializzati, la gran parte dei quali localizzati in Italia e nelle Marche. Per questo gli occupati nel settore, oltre tremila dall’ultimo censimento Istat, andrebbero moltiplicati almeno per quattro quando si considera la capacità di attivazione lungo la filiera. È proprio la complessità della filiera e la qualità dei fornitori a costituire uno dei principali vantaggi competitivi delle imprese italiane.

La domanda di yacht è cresciuta in modo consistente negli ultimi anni ed è prevista in ulteriore crescita nei prossimi anni.

È importante che le imprese regionali siano in grado di sfruttare la crescita della domanda e consolidare le posizioni acquisite. Si tratta di posizioni tutt’altro che marginali se si considera che l’Italia è la prima nazione europea per occupati nella cantieristica navale e leader mondiale nella produzione di yacht. La formazione del capitale umano giocherà un ruolo fondamentale poiché la capacità competitiva delle imprese è basata sulla qualità dell’offerta e sulla capacità innovativa.

Anche in questo settore il principale driver dell’innovazione sarà quello della sostenibilità ambientale, che riguarda diversi ambiti: dai processi produttivi, ai materiali, ai sistemi di propulsione. Le imprese marchigiane del settore hanno costituito un’associazione, Marche Yachting & Cruising, cui aderiscono sia le imprese finali sia le imprese della filiera. Lo scopo è quello di favorire la collaborazione fra le imprese e il dialogo fra imprese e istituzioni; ad esempio, nella progettazione di percorsi formativi o nella definizione di politiche di sostegno all’innovazione.

È, infatti, sempre più evidente che la capacità competitiva sarà funzione non solo degli investimenti delle singole imprese ma anche della quantità e qualità delle interazioni che si sviluppano nel contesto locale, fra le stesse imprese e fra imprese e istituzioni. Nei distretti industriali queste interazioni erano in gran parte spontanee. Negli attuali sistemi dell’innovazione vanno organizzate e gestite, superando il tradizionale individualismo che caratterizza i nostri imprenditori. La costituzione del cluster Marche Yacthing & Cruising è un significativo esempio in questa direzione.

* Docente di Economia  all’Università Politecnica   delle Marche e coordinatore  della Fondazione Merloni

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