Calzature, turismo e servizi: rilancio con il Piano Mattei. Il nipote del fondatore di Eni: «Scambi culturali per lo sviluppo»

Calzature, turismo e servizi: rilancio con il Piano Mattei. Il nipote del fondatore di Eni: «Scambi culturali per lo sviluppo»
Calzature, turismo e servizi: rilancio con il Piano Mattei. ​Il nipote del fondatore di Eni: «Scambi culturali per lo sviluppo»
di Giulia Sancricca
3 Minuti di Lettura
Lunedì 6 Maggio 2024, 02:55 - Ultimo aggiornamento: 10:58

MATELICA «Progetti che uniscano risorse africane con competenze e tecnologie italiane nei settori industriali, dal calzaturiero all’agroalimentare fino ad arrivare alla sanità digitale». È questo uno degli obiettivi del piano che sta portando avanti la Fondazione Social economic development Enrico Mattei, presieduta dal nipote del fondatore dell’Eni, Aroldo Curzi Mattei. Temi che, nel solco del Piano Mattei, sono stati affrontati negli ultimi due giorni alla decima edizione del Forum africano sugli investimenti e il commercio “Afic 10”, organizzato dal Centro arabo-africano per gli investimenti e lo sviluppo ad Algeri.

Il forum

Il forum, che ha riscosso un grande successo come nelle sue precedenti sessioni, è considerato uno degli eventi economici africani più importanti, e quest'anno ha riunito importanti organizzazioni ed enti nazionali e internazionali - tra cui le realtà italiane e marchigiane - e ha ospitato numerosi seminari e workshop che hanno trattato gli sviluppi economici in Africa, con un particolare focus sugli obiettivi dell’Agenda Africana 2063 e sul processo di rafforzamento del commercio interafricano e della costituzione della grande area di libero scambio, il dibattito sui meccanismi di trasformazione economica verso l’economia della conoscenza e dell’innovazione e questioni ambientali nel contesto del cambiamento climatico, nonché mezzi per rafforzare la cooperazione economica e gli scambi tra paesi arabi e africani.

L’opportunità

«Una opportunità senza precedenti - spiega Curzi Mattei, a capo della fondazione che ha sede a Matelica - di scambi e dibattiti su questioni cruciali per lo sviluppo di settori economici vitali in Africa, come l'agricoltura, l'energia e in particolare le energie rinnovabili, le industrie agroalimentari e la sicurezza alimentare, il turismo e i servizi, le nuove tecnologie e il digitale trasformazione, edilizia e lavori pubblici, industria sanitaria e farmaceutica, nonché investimenti, finanza, trasporti, zone franche e piattaforme logistiche. È stato anche il luogo per incontri bilaterali tra attori economici per consentire loro di concludere accordi e partenariati vantaggiosi per tutti, e comprenderà anche un ampio padiglione espositivo diversificato in diversi ambiti e settori economici».

Al forum hanno partecipato più di 800 personalità importanti provenienti da 39 Paesi, investitori ed esperti, tra cui 250 espositori e rappresentanti dell'Africa, paesi del Medio Oriente ed europei specializzati in questi campi. «Abbiamo incontrato - dice il vicepresidente della Fondazione, Giuseppe Accardi - molti rappresentanti del governo algerino e delle istituzion, ma anche di diverse aziende africane che hanno un forte interesse ad avere dei legami con l’Italia e le Marche che permettono di costruire progetti dove da una parte ci sono risorse africane e dall’altra competenze e tecnologie italiane».

Altro tema importante è quello della formazione: «Noi abbiamo competenze nella formazione tecnica di altissimo livello nella robotica e in Africa vi sono competenze specifiche per la programmazione dei robot che lavorano ad automazione industriale. Abbiamo portato esperienze dirette di aziende marchigiane e l’obiettivo è di proseguire sulla strada della collaborazione».

© RIPRODUZIONE RISERVATA