ANCONA - E siamo a due. Nella lunga corsa delle elezioni Europee, con traguardo fissato al 9 giugno, si è aggiunto un secondo competitor marchigiano ai blocchi di partenza. Dopo la candidatura del deputato Mirco Carloni per la Lega, ora tocca al consigliere regionale Carlo Ciccioli scendere in campo, sempre in quota centrodestra ma questa volta sotto il vessillo di Fratelli d’Italia.
Il suo nome stava circolando già da un po’ tra i corridoi di Palazzo come papabile per la volata verso Bruxelles, e anche il diretto interessato non aveva mai fatto mistero di averci fatto più di un pensierino.
La strada in salita
Ma non sarà una sfida semplice. Le Marche rientrano all’interno della circoscrizione elettorale Centrale, di cui fanno parte anche Lazio, Toscana e Umbria. Va da sé che spuntarla sulle due regioni tirreniche è un’impresa titanica. E infatti, non eleggiamo un parlamentare europeo da tempo immemore. L’ultima fu Luciana Sbarbati nel lontano 2004 con la lista Uniti nell’Ulivo. Per questa ragione Ciccioli aveva posto, come condizione per la sua candidatura, un accordo a livello nazionale tra le 4 regioni per potersela almeno giocare.
Al coordinamento di ieri non se ne è parlato, ma anche a Roma sembrerebbero propensi ad agevolare la sua elezione a Bruxelles. In ogni caso, la strada sarà in salita. Se a destra il quadro inizia a delinearsi, a sinistra si naviga ancora a vista. All’orizzonte si profila il duello tra gli eterni rivali dem del Pesarese Matteo Ricci e Alessia Morani, con l’incognita Schlein che, se si candidasse, renderebbe ancora più accidentata la corsa dell’ex sottosegretaria. E mentre il Nazareno tace, nella metà campo avversaria iniziano a schierare i giocatori.