Telemedicina per Nefrologia: è di Tavullia la paziente zero. L’Ast 1 ha attivato il servizio di presa in carico attraverso la videodialisi

Telemedicina per Nefrologia: è di Tavullia la paziente zero
Telemedicina per Nefrologia: è di Tavullia la paziente zero
di Luca Senesi
3 Minuti di Lettura
Sabato 4 Maggio 2024, 03:25 - Ultimo aggiornamento: 12:29

TAVULLIA - È di Tavullia la paziente zero che fa da apripista all’Ast di Pesaro Urbino al servizio di telemedicina e presa in carico del paziente nefrologico attraverso la videodialisi. Il progetto, gestito dal reparto di Nefrologia e Dialisi dell’ospedale di Fano, permette al paziente di comunicare in tempo reale, tramite audio e video, con il personale sanitario per consigli, supporto e istruzioni operative per la gestione del trattamento dialitico direttamente dalla propria abitazione, senza necessità di recarsi in ospedale.

Nel dettaglio

«La paziente zero è di Tavullia – spiega il direttore dell’Unità Operativa Complessa Nefrologia e Dialisi Marina Di Luca – e il servizio si estenderà ai pazienti che ne avranno necessità cliniche, logistiche e organizzative.

Si tratta di uno strumento di video dialisi all’avanguardia a supporto dei pazienti con malattia renale cronica in terapia dialitica peritoneale domiciliare. Un dispositivo importantissimo di medicina di prossimità: lo specialista arriva direttamente a casa del paziente e attraverso la tecnologia lo visita e gli fa un teleconsulto, evitando così che lo stesso si rechi in ospedale. Minori costi per il servizio sanitario nazionale, ma anche la garanzia di cure adeguate e di monitoraggio continuo della salute dell’utente. La fase iniziale procede molto bene con la soddisfazione piena della paziente e del personale sanitario. Un ringraziamento a tutto il personale sanitario, tecnico e amministrativo che ha permesso il raggiungimento di questo risultato».

I dati relativi ai parametri vitali vengono trasmessi, in tempo reale, dalla casa del paziente e dalla struttura ospedaliera, direttamente alla centrale operativa del reparto di Nefrologia e Dialisi dell’Ospedale di Fano, attraverso una apparecchiatura mobile (totem) installata al domicilio della persona in dialisi (in caso di terapia domiciliare). La telemedicina permette ai medici di adottare le scelte terapeutiche più idonee, di intervenire e risolvere precocemente gli eventuali problemi, permettendo così di ridurre gli accessi urgenti al pronto soccorso e i ricoveri non programmati.

Qualità della vita

L’assessorato regionale alla Sanità evidenzia che la telemedicina e la video dialisi consentono di migliorare la qualità di vita dei pazienti, sfruttando le migliori tecnologie e i servizi domiciliari, così da raggiungere anche i pazienti che vivono nelle aree più interne della regione e quelli che hanno difficoltà a raggiungere l’ospedale. Un approccio che permette di ottimizzare risorse e personale del Sistema Sanitario Regionale, per dare concretezza ad una sanità diffusa sul territorio e in grado di fornire risposte alle crescenti cronicità legate al progressivo invecchiamento della popolazione.

I numeri

«La paziente è seguita dall’equipe dell’ambulatorio di Dialisi peritoneale di Fano che conta al momento circa 30 pazienti in trattamento e oltre 250 in fase predialitica della malattia – aggiunge Silvio Di Stante , Responsabile Dialisi Domiciliare (Peritoneale ed Emodialisi) e Ambulatorio MaReA (Malattia Renale Avanzata) – la video dialisi consentirà di accorciare le distanze tra il Centro ospedaliero ed i pazienti con importanti potenziali sviluppi di assistenza multidisciplinare da remoto sul territorio. Saranno possibili interventi di supporto più tempestivi ai pazienti e ai caregiver, un minor numero di accessi in ospedale ordinari e in urgenza, una maggiore vicinanza anche umana ai pazienti ottenendo migliori qualità di vita e di assistenza».

© RIPRODUZIONE RISERVATA